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Doping, blitz Iaaf a Quirinale per Rigaudo. Malagò: “Federazione invierà sue scuse”

Il presidente del Coni sull'arrivo degli ispettori durante la cerimonia di consegna del Tricolore da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle portabandiera azzurre: "Ho sentito Sebastian Coe (capo dell'Associazione internazionale delle federazioni di atletica, ndr), era all'oscuro di tutto. Quello che è avvenuto è qualcosa tra il grottesco e l'assurdo"

“Credo che a brevissimo arriverà una lettera di scuse perché tutto si voleva fare tranne che mancare di rispetto all’occasione”. Con queste parole il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è detto sicuro che l’Associazione internazionale delle federazioni di atletica invierà delle scuse formali al Comitato olimpico italiano dopo il controllo antidoping alla marciatrice azzurra Elisa Rigaudo al Quirinale, avvenuto nello stesso giorno in cui l’olimpionico Alex Schwazer è stato accusato di essere risultato di nuovo positivo ad un test di controllo in vista dei Giochi Olimpici di Rio.

Il blitz degli agenti della Iaaf è avvenuto durante la cerimonia di consegna del Tricolore italiano da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alle porta-bandiere azzurre Federica Pellegrini e Martino Caironi, in rappresentanza rispettivamente delle atlete e degli atleti che parteciperanno delle Olimpiadi e Paralimpiadi che si terranno in Brasile, dal 5 al 21 agosto. “Ho sentito Sebastian Coe (presidente della Iaaf eletto il 19 agosto 2015, ndr) ieri sera, era all’oscuro di tutto e incolpevole – sottolinea il numero uno dello sport italiano a margine della conferenza stampa di presentazione del Premio fair-play Menarini – certo che quello che è avvenuto è qualcosa tra il grottesco e l’assurdo. Un fatto grave per la mancanza di rispetto istituzionale”.