Media & Regime

Mein Kampf con il Giornale, l’editore Paolo Berlusconi: “Molto ragionevole”

Il fratello dell'ex premier giustifica la distribuzione gratuita del manifesto di Adolf Hitler: "Presentazione di un documento storico da criticare, altri giornali dicono bugie. Il ministro Boschi: "E' la testata che sostiene Parisi a Milano". La replica del candidato sindaco: "Strumentalizzazione volgare"

È un’operazione fatta “in modo molto razionale e ragionevole”. Così Paolo Berlusconi, editore di Il Giornale, commenta la distribuzione gratuita del “Mein Kampf” di Adolf Hitler, che ha infiammato il dibattito politico nei giorni scorsi, anche in vista dei ballottaggi per le amministrative. Paolo Berlusconi ha parlato con i giornalisti uscendo dall’ospedale San Raffaele a Milano dove il fratello Silvio è ricoverato da martedì scorso.

“Ho parlato con il direttore Sallusti – ha aggiunto Paolo Berlusconi – e l’operazione è stata proprio fatta con la giusta presentazione di un documento storico da criticare”. Secondo l’editore, gli attacchi di questi giorni sono infondati in quanto “quel documento non è stato riprodotto senza critica”. E ancora: “Leggete i giornali, non il nostro, e capirete come alcuni dicano molte bugie”.

Ancora oggi l’operazione editoriale sul manifesto del dittatore nazista, responsabile dello sterminio di milioni persone nei lager e dell’Olocausto degli ebrei, è entrata nelle polemiche in vista del voto amministrativo. “L’unico obiettivo è vincere i ballottaggi, perché sono molto preoccupata che a Milano, per esempio, vinca una coalizione, dove ci sono degli esponenti che sostengono che vada bene regalare il ‘Mein Kampf‘ come ha fatto il ‘Giornale’ ieri, affermando che si tratti di un’iniziativa culturale”, ha affermato il ministro Pd Maria Elena Boschi, intervistata da Maria Latella su SkyTg24. “Questo giornale, sappiamo bene, sostiene Parisi, ma al di là di Parisi in sé, noi sappiamo che se vince il centrodestra a Milano, entreranno dei consiglieri comunali che hanno quelle idee, che si rapportano a una destra lepenista. Pensiamo a Salvini…”.

Il candidato del centrodestra Stefano Parisi ha reagito parlando di “strumentalizzazione volgare”, ha definito “scellerata” l’iniziativa dl Giornale di Paolo Berlusconi e, a In mezzora su Rai3, ha ricordato: “Mia moglie è ebrea e le mie figlie sono ebree e ho messo dei muri molto chiari sull’antisemitismo durante la campagna elettorale”.