Scienza

Fisica alla Maturità, che paura! Il problema è come la si insegna

Come annunciato dal ministro Giannini in un video pubblicato su Facebook, la materia della seconda prova di Maturità per lo scientifico sarà matematica. L’idea che in futuro possa essere fisica però mi piace parecchio. Finalmente. E, francamente, non capisco, non ho mai capito neanche quando ai tempi la prova di maturità spettava a me, tutta questa paura che viene raccontata dai media. Agli studenti la fisica piace, così come piace fare esperimenti, capire il perché delle cose, cercare le risposte alle domande più strane su come è fatto l’universo. Il problema, naturalmente, sono gli insegnanti e come viene raccontata in classe. So di non risultare troppo simpatica nel dire questo, ma è un dato di fatto, un dato sconcertante, allarmante, che fa demotivare i ragazzi nell’apprendimento di questo materia e disperare.

La fisica è bellissima, è in assoluto la cosa più stimolante, più interessante, più divertente da capire. Io invidio molto chi deve ancora fare i primi passi di avvicinamento alla fisica quantistica, li invidio perché non sanno che mondo fantastico li aspetta, e sarà una grande scoperta immergersi dentro.

Oggi io cerco di raccontarla nei libri, negli incontri nelle librerie, ma fino a poco tempo fa cercavo di insegnarla in maniera inusuale, anche nelle scuole oltre che nei laboratori: cercavo di farla vedere, con oggetti, con strumenti, con piccoli esperimenti. Ed è come aprire le porte di un negozio di giocattoli e dire a tutti i bambini di prendere ciò che più desiderano gratis. L’entusiasmo che ho raccolto, che raccolgo quando racconto la fisica così non ha paragoni con nessun altro racconto al mondo. E poi, beh, ecco, le teorie e le formule da capire per fare l’esame di maturità sono proprio poche, ci vuole davvero pochissimo per arrivare preparati all’eventuale prova finale, se mai uscisse. Come è possibile che i media hanno diffuso gli esiti delle simulazioni, e il risultato è stato che la maggior parte ha consegnato in bianco? Come è possibile? Ma il ministro dell’Istruzione cosa dice?

La fisica, poi, e i fisici che ne hanno fatto la storia, sono anche interessanti serbatoi di aneddoti e storie fantastiche. E si prestano molto anche alle contaminazioni.  Le contaminazioni, queste mi piacciono tantissimo. Ho letto di recente un libro a fumetti dedicato al grande Niels Bohr, edito da Sironi. Si chiama Un pensiero abbagliante, è scritto da Jim Ottaviani e Leland Purvis. Nel libro il grande Bohr è stato assurto a idolo dagli autori, risulta un vero e proprio faro. Io, studiando le varie biografie dedicate a lui, i testi sulla scuola di Copenaghen, e il grande scontro con Einstein all’inizio del XX secolo, mi ero fatta l’idea di Bohr di un uomo molto scontroso, molto chiuso nelle sue convinzioni, molto ostinato nel voler diffondere solo quelle, ma comunque di una persona buona. In questo libro, invece, esce un altro lato di Bohr, quello più simpatico, più giocoso.

A proposito di leggerezza, vorrei segnalare anche un gruppo musicale che si sta legando alla fisica, sono i The Script: prima con la loro canzone “Science and Faith” e poi con un magnifico messaggio diffuso in rete per far avvicinare gli studenti al Cern di Ginevra (ecco il link). Infine segnalo le prossime date del mio monologo “quantistico” in giro per le librerie: il 5 febbraio alle 19.30 alla Libreria Assaggi di Roma e il 27 febbraio alla Enolibri di Via Quattro Fontane 130, sempre a Roma (sul mio sito tutte le altre, ecco il link).