Cronaca

Vercelli, mensa e parco giochi vietati ai figli di chi non paga le tasse

La decisione del sindaco di San Germano, Michela Rosetta, per sanare il buco in bilancio di 100mila euro di cui soffre il Comune. Ma tra le famiglie ci sono nuclei di origine marocchina e c'è chi pensa che il provvedimento sia di natura discriminatoria

A San Germano, comune di 1700 anime del Vercellese, parco giochi e mensa scolastica sono stati vietati ai figli di chi non paga le tasse. E’ la decisione del sindaco, Michela Rosetta che ha pensato di fornire un “incentivo” agli evasori per spingerli a saldare i debiti nei confronti del Comune, che soffre di un buco in bilancio di 100mila euro. “Le imposte servono a finanziare i servizi e chi non le paga non ne ha diritto” ha spiegato a La Stampa il primo cittadino, “padana convinta”, eletto nel 2013 con la lista civica Noi per voi. Ad essere vietati ai figli dei morosi di Tari e Tasi, oltre alla mensa e al parco giochi, anche i sacchetti gratis per i rifiuti, il teatro comunale e gli impianti sportivi.

Nel mirino della delibera 180 cittadini che hanno ignorato le lettere di richiamo ricevute. A far discutere però, non è solo il divieto imposto ai bambini, quanto il fatto che nella lista nera ci sono molti nuclei famigliari di origine marocchina: dettaglio che ha fatto pensare a un provvedimento discriminatorio e ha scatenato le proteste dei genitori coinvolti. Il sindaco da parte sua ha fatto sapere di essere convinta della bontà della sua decisione, presa non per “vietare ma educare al rispetto della cosa pubblica”. La Rosetta comunque ha sottolineato di essere disponibile al dialogo, fissando per lunedì 1 febbraio un incontro con la comunità musulmana. L’unica discriminazione che il primo cittadino ammette di fare è quella “contro chi non paga”.