Tecnologia

Apple in difficoltà nei mercati esteri. Iphone e Mac vendono, ma restano sotto le attese

Il valore del biglietto verde preoccupa il ceo Tim Cook visto che le vendite all'estero valgono il 66% del giro d'affari. Il fatturato totale è stato di 75,9 miliardi ma gli analisti ne aspettavano 76,6. E sull'apertura del Centro di sviluppo a Napoli, Paolo Barberis consigliere economico per l'innovazione della Mela: "Stiamo ancora cercando la location"

“Il mondo intorno a noi è turbolento. Stiamo vedendo condizioni di mercato estreme, qualcosa di cui non abbiamo mai avuto esperienza fino a oggi”. Tim Cook, ceo di Apple, non usa sfumature per descrivere la difficile situazione di mercato alla quale la Mela si trova di fronte. Per Apple vendere i suoi prodotti all’estero è sempre più costoso con il real, la valuta brasiliana, scesa del 40% e il rublo russo sotto del 50%.

Se nel 2014 Cupertino, ad esempio, realizzava 100 dollari di vendite all’estero oggi, nel primo quarter 2016, i dollari sono diminuiti a 85 a causa dell’apprezzamento del biglietto verde, soprattutto rispetto alle valute dei paesi emergenti. Un dato che preoccupa Cook visto che le vendite all’estero valgono il 66% del giro d’affari e il 25% degli iPhone sono venduti in Cina dove comunque ha registrato una crescita del 14%. A valore costante delle valute infatti Cupertino avrebbe registrato una crescita del fatturato dell’8% e non del 2% come è successo. Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare. Android è un osso molto duro e, Cina a parte, sta aumentando le sue quote di mercato ovunque. Negli Usa sale dell’11,5% mentre iOS scende dell’8,6%. In Europa la crescita per il sistema operativo di Google è del 5,4% contro una diminuzione di Apple del 3,3% e anche in Italia Android guadagna il 9,6% e iOS paga pegno con un calo del 3,8%.

Le difficoltà sui mercati stranieri si riflettono sui dati aziendali che indicano un inquietante calo delle vendite di iPhone anche se la società ha messo a segno ancora una volta utili che farebbero la felicità di qualsiasi azienda al mondo. Il fatturato totale è stato di 75,9 miliardi di dollari, ma gli analisti ne aspettavano 76,6, mentre il gross margin (il margine di contribuzione, la differenza tra ricavi e costo del venduto) è arrivato al 40,1% battendo le stime degli analisti che si fermavano al 39%.
Gli smartphone venduti sono stati 74,8 milioni contro la previsione di 76,54 milioni di pezzi. Un dato che rimane comunque più alto a livello annuale visto che un anno fa gli iPhone acquistati erano stati 74,5 milioni. In crescita invece il prezzo medio degli smartphone che è di 690 dollari a differenza delle analisi che parlavano di 674 dollari. Le aspettative parlano però di un possibile declino delle vendite a livello annuale a partire dal prossimo trimestre.

Le vendite di Mac sono scese del 3% con 5,31 milioni di computer contro i 5,8 previsti. Male anche gli iPad, in calo da tempo, dei quali sono stati venduti 16,1 milioni di unità (-21% rispetto allo scorso anno) contro una stima di 17,3 milioni di tablet. Non sono stati comunicati dati precisi per le vendite dell’Apple Watch, ma Luca Maestri, l’italiano chief financial officer di Apple, si è dimostrato soddisfatto parlando di miliardi di dollari di ricavi. In crescita del 15% le attività relative ai servizi come iCloud, iTunes, Apple Music e altri. Nei giorni scorsi la Mela ha annunciato l’apertura a Napoli di un Centro di sviluppo per le app. L’apertura potrebbe richiedere però alcuni mesi. Paolo Barberis, consigliere economico per l’innovazione, ha spiegato a Economy Up che “Apple sta ancora cercando la location e noi come governo stiamo dando un aiuto per individuare il luogo. Dovrà trattarsi di una scelta razionale e funzionale, ma alla fine sarà l’azienda californiana a decidere”. La scelta si incrocia però con le amministrative di maggio e la Mela potrebbe essere tentata di aspettare che passi il momento elettorale per effettuare la sua scelta.