Mondo

Passaporti, dal Vaticano alle Coree: la geografia dei lasciapassare per il mondo

Nel mondo i passaporti non sono tutti uguali, alcuni permettono maggiore libertà di altri.

Dei 193 Paesi riconosciuti dall’Onu, quelli che hanno le porte quasi spalancate ovunque sono Finlandia, Svezia e Regno Unito, i cui passaporti consentono di viaggiare senza altri tipi di permessi in 173 Paesi. Dall’altra parte della classifica troviamo l’Afghanistan, con solo 28 territori disponibili. Il passaporto italiano si posiziona al terzo posto della classifica, insieme a quello belga e a quello olandese; con gli stessi si può entrare in 171 paesi senza chiedere il visto.

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Il Papa e la Regina d’Inghilterra. Il Vaticano non pone ostacoli all’ingresso del suo territorio, ma emette passaporti, e di questi, il numero uno spetta sempre al Papa. José Mario Bergoglio però ha deciso di ritirare un passaporto civile, uguale a quello di tutti i cittadini, per viaggiare senza «godere dei privilegi» che altri non potrebbero avere. La Regina invece non ha bisogno di un passaporto, in quanto tutti i passaporti britannici sono rilasciati «In Nome di Sua Maestà»; potrebbe dunque utilizzarne uno qualsiasi tra quelli di 63 milioni di sudditi del suo regno.

Somalia. Nonostante sia un paese riconosciuto dall’Onu, il passaporto somalo non è riconosciuto nel mondo. I cittadini somali titolari di passaporti emessi dal governo nazionale dal 1° febbraio 2007 sono ritenuti idonei per l’ingresso in Italia, dal 2010. In ambito Schengen solamente Italia, Francia e Malta riconoscono come validi i nuovi passaporti somali.

Il nuovo passaporto cinese. Nel 2012 Pechino ha emesso un nuovo passaporto, sul quale è riprodotta una cartina che comprende le zone contese nel mar Cinese meridionale e dell’Himalaya. Nel nuovo documento la Cina annette in modo unilaterale le isole Spratly, oltre a Taiwan, parte dello Stato indiano dell’Arunachal Pradesh e porzioni della regione Himalayana. Le minuscole isole Senkaku/Diaoyu, motivo di tensione acuta con il Giappone non sono state invece disegnate. Il Vietnam ha chiesto a Pechino di rimuovere i «contenuti erronei».

Le due Coree. Il passaporto sud coreano assicura l’accesso a tutta la penisola, compresa la Corea del Nord. Tuttavia, a causa della situazione politica creatasi tra il Sud e l’isolato governo comunista della Corea del Nord, è quasi impossibile entrare nel Nord da Sud attraverso la cosiddetta zona demilitarizzata coreana – una striscia di terra che divide la Penisola coreana in due parti, attraverso il 38° parallelo e che serve come zona di cuscinetto. I turisti che desiderano entrare in Corea del Nord devono passare attraverso un altro paese; la maggior parte di essi entra dalla Cina, perché la maggior parte dei voli per/da Pyongyang serve Pechino.

Cipro del nord. Repubblica auto-proclamatasi nel 1983 e non riconosciuta dalla comunità internazionale che si estende nella zona settentrionale dell’isola di Cipro è riconosciuta solamente dalla Turchia. Ha comunque un passaporto che permette di entrare, oltre che i Turchia, anche in Australia, Pakistan, Siria, Francia e Stati Uniti. Per andare in qualsiasi altro territorio, c’è bisogno di un passaporto cipriota.

Cuba. Fino a gennaio 2013 coloro che desideravano lasciare il paese dovevano ottenere un permesso di uscita rilasciato direttamente dal governo cubano. Questo vincolo è stato abrogato il 14 gennaio 2013. Ora il passaporto, unitamente a un visto rilasciato dal paese di destinazione, è l’unico documento necessario per lasciare il paese.

Per quanto riguarda invece i turisti statunitensi, nel 2011 il presidente Obama ha ripristinato i permessi “people-to-people” per quanti desiderino viaggiare nell’isola senza essere studenti, giornalisti o americani-cubani (categorie che possono muoversi liberamente e legalmente). I permessi erano stati introdotti nel 1999 dal presidente Bill Clinton ed erano stati in vigore fino al 2003 quando, nell’ambito di un piano molto ampio di restrizioni di viaggio, il presidente George Bush li aveva bloccati, spingendo nuovamente gli americani verso altri lidi. Ora sarà di nuovo possibile chiedere licenze, a condizione che il viaggio avvenga attraverso agenzie di viaggio ufficiali e sia un viaggio educativo. 

Israele. Molti paesi del mondo arabo, quali Iran, Kuwait, Libano, Libia, Arabia Saudita, Sudan, Siria e Yemen non riconoscono lo Stato di Israele, per cui non consentono ai titolari di passaporti israeliani di entrare nel loro territorio. Nei passaporti di Filippine, Bangladesh e Pakistan, ritroviamo la frase «valido per tutti i paesi del mondo tranne Israele». Sulla costa occidentale di Israele, tra Nahariya e il confine libanese, ritroviamo invece una micro-nazione di 2,5 ettari, denominata Akhzivland, la quale possiede un proprio timbro ufficiale.

di Christian Piscopo