Giustizia & Impunità

Genova, crollo torre piloti: 5 a processo. Ci sono il comandante della nave e un consigliere della compagnia Messina

Nella tragedia del 2013 nel porto del capoluogo ligure morirono 9 persone. L'incidente fu provocato da una manovra in retromarcia del mercantile Jolly Nero. Secondo i pm fu falsificato il giornale di bordo perché non venne annotato il malfunzionamento di alcuni dispositivi

Saranno 5 gli imputati nel processo per il crollo della torre dei piloti del porto di Genova, abbattuta dal mercantile Jolly Nero il 7 maggio 2013: morirono 9 persone. A giudizio sono finiti il comandante della nave Roberto Paoloni, il primo ufficiale Lorenzo Repetto, il direttore di macchina Franco Giammoro, il pilota del rimorchiatore Antonio Anfossi e Giampaolo Olmetti, comandante d’armamento della compagnia marittima della Jolly, la Messina. La decisione è stata presa dal gup Claudio Siclari.

Tutti e cinque rispondono di omicidio colposo plurimo, attentato alla sicurezza dei trasporti e crollo di costruzioni. Il comandante Paoloni è anche accusato di falso per non aver annotato sul giornale di bordo il mancato funzionamento del contagiri e di un altro falso in concorso con il terzo ufficiale Cristina Vaccaro. La posizione di quest’ultima, indagata solo per falso per avere controfirmato la check list di controllo degli apparati della nave secondo la quale tutto era in regola, è stata stralciata. La società Ignazio Messina è indagata per responsabilità amministrativa. Tra gli elementi emersi dall’inchiesta anche l’alta velocità tenuta dalla plancia di comando durante la manovra, alcune scelte “azzardate” e il fatto che non fu lanciato nessun allarme.

La tragedia del porto di Genova avvenne poco dopo le 23 del 7 maggio di due anni fa. La Jolly Nero, una portacontainer diretta a Napoli e poi in vari porti del Mediterraneo e del Mar Rosso, stava uscendo dallo scalo ligure a marcia indietro, accompagnata da due rimorchiatori, il Genua e lo Spagna, uno a prua e uno a poppa. Si trattava di una manovra consueta, quasi banale, ma obbligata perché la cosiddetta Bocca di Ponente era insabbiata e non c’era abbastanza profondità. Quindi le navi entrate nel canale dovevano uscire di nuovo in “retromarcia”. Ma pur essendo banale la manovra finì male e causò un incidente “più unico che raro”, come disse a ilfattoquotidiano.it un ufficiale della Guardia Costiera. Il mercantile ha proseguito a marcia indietro, in attesa di ruotare nel bacino di evoluzione ed uscire dal porto di prua, ma invece che andare con i motori avanti, ha proseguito la marcia, finendo contro la Torre dei Piloti, alta 54 metri, costruita nel 1996. I morti furono 9 tra operatori radio, piloti e uomini della Capitaneria di porto.