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Tiziano Renzi, l’affare del teatro storico di Firenze comprato dall’amico del premier in Cdp e rivenduto ai soci di papà

La Cassa depositi, di cui all'epoca era dg Matteo Del Fante, lo pagò 23 milioni. La scorsa estate l'ha rilevato, mettendone sul piatto 25, la Nikila Invest di Ilaria Nicolai. Protagonista del sistema outlet di Reggello insieme alla Castelnuovese di Lorenzo Rosi, ex presidente di Banca Etruria

Lì dove si esibiva Zubin Metha ci saranno appartamenti di grande prestigio. Dalla cultura al lusso. E a costruire sono sempre gli stessi imprenditori del sistema outlet di Reggello. Il Teatro comunale di Corso Italia, infatti, la scorsa estate è stato acquistato – al momento siamo a un preliminare d’acquisto, in attesa dell’approvazione del piano di recupero per cui dovranno dare parere favorevole 12 enti tra cui il Comune – dalla Nikila Invest di Ilaria Niccolai. La Niccolai è il nome di punta del sistema The Mall che va da Leccio Reggello a Fasano, in provincia di Brindisi, passando per Sanremo.

Ma soprattutto nome salito nei giorni scorsi all’onore delle cronache per Party, la società immobiliare costituita nel 2014 con Tiziano Renzi, il padre del premier. Dieci mesi dopo Nikila Invest ha messo sul piatto 25 milioni di euro per assicurarsi il palazzo ottocentesco nel centro del capoluogo toscano che è stata la sede storica del Maggio Fiorentino. Obiettivo: demolire la vecchia struttura (tranne la facciata principale) e costruire 120 appartamenti di lusso da rivendere con ampi margini: si parla di 8mila euro a metro quadrato, per una superficie di 14mila metri quadrati.

Da chi compra la Nikila Invest? Direttamente dalla Cassa depositi e prestiti, società pubblica fresca di ricambio al vertice che aveva acquistato il teatro nel dicembre 2013 dal Comune di Firenze, allora retto dal sindaco Matteo Renzi. Prezzo? 23 milioni di euro: troppo pochi per l’opposizione, visto che nel 2009 la struttura era stata valutata 44 milioni di euro, ma dopo 3 aste andate deserte il prezzo era comunque sceso fino a 26 milioni, manna dal cielo per Palazzo Vecchio, che con quei soldi è riuscito a non sforare il patto di stabilità. Riassumendo: il Comune di Renzi ha bisogno di liquidi e vende il teatro alla Cdp, che a sua volta rientra nella spesa cedendo tutto a una società vicina alla famiglia del premier.

Al momento dell’acquisto, alla direzione generale di Cassa Depositi e Prestiti siede Matteo Del Fante, da più parti indicato come manager molto vicino a Renzi e che, una volta terminato il suo compito a Cdp, nella girandola di nomine fatta dal governo ad aprile 2014 viene promosso ad amministratore delegato di Terna, il gestore della rete elettrica che fa capo alla stessa Cassa. È lui a curare l’operazione immobiliare, che non ha bisogno neppure di passare il vaglio del consiglio di amministrazione: il veicolo che ha tecnicamente perfezionato l’acquisto è la Cdp Investimenti sgr, guidata all’epoca proprio da Del Fante.

Quanto al futuro del teatro, va notato che il tecnico progettista della ristrutturazione è Marco Casamonti, architetto molto conosciuto nel capoluogo fiorentino e nelle cronache giudiziarie italiane: a ottobre 2015 è stato condannato in secondo grado a due anni di reclusione per corruzione.

Il processo era quello sull’urbanizzazione di zona Castello, a Firenze: per lo stesso reato sono stati dati due anni di carcere anche all’ex patron di Fondiaria Sai, Salvatore Ligresti. Ma questa è un’altra storia. Come quella degli interessi di Nikila Invest a Milano, dove la società sta facendo un’altra operazione immobiliare, questa volta da 150 milioni di euro: la costruzione del nuovo quartier generale di Gucci nell’ex area Caproni. Le opere edili sono state affidate alla Castelnuovese, società di cui Lorenzo Rosi – l’ex presidente di Banca Etruria, di cui era il vice il padre del ministro Maria Elena Boschi – è stato presidente fino a luglio 2014. Ruolo che è costato all’ex banchiere una menzione speciale da parte di Bankitalia nell’ambito di una sanzione ai vertici di Banca Etruria, visto che l’istituto di credito ha concesso finanziamenti milionari – oggi all’attenzione della Procura di Arezzo – proprio alla Castelnuovese del suo presidente.

Il nome della cooperativa di costruzioni compare anche in un’altra società che unisce molti protagonisti del sistema outlet: è la Egnazia Shopping Mall, costituita a febbraio 2015 con lo scopo di replicare a Fasano, in provincia di Brindisi, il successo degli outlet di Reggello. Le quote fanno capo alla Nikila Invest, ad Andrea Bacci, a due società panamensi e alla Castelnuovese. Amministratore unico: Rosi. Il quale, da aprile è alla guida anche della Corso Italia Firenze, società candidata alla realizzazione del progetto del teatro Comunale di Firenze e partecipata dalla Castelnuovese e dai soci di Tiziano Renzi nell’immobiliare Party: Focardi e Niccolai.