Cronaca

Giubileo, la truffa delle false pergamene. Papa: “La salvezza non si paga, è gratis”

Nell’ultima udienza generale del mercoledì prima di Natale il Papa ha messo in guardia i fedeli dopo che la Guardia di Finanza di Roma, in un’indagine svolta insieme alla Gendarmeria vaticana, ha sequestrato oltre 3500 false pergamene con la benedizione del Papa per un valore complessivo di almeno 70mila euro

“Attenti ai furbetti. La porta santa non si paga: è gratis!”. Nell’ultima udienza generale del mercoledì prima di Natale il Papa ha messo in guardia i fedeli: “Il Giubileo è in tutto il mondo non soltanto a Roma. Possa diventare un’esperienza condivisa da ogni persona. Ma state attenti che non ci sia qualcuno un po’ troppo svelto e furbo che vi dica che si deve pagare. No, la salvezza non si compra! La porta è Gesù ed è gratis! La salvezza è gratis. Attenti: Gesù dice che ci sono ladri e briganti”. Anche nell’omelia della messa mattutina nella sua residenza di Casa Santa Marta Bergoglio ha ricordato che “in un tempio della diocesi, per passare la porta santa, dicevano ingenuamente alla gente che si doveva fare un’offerta: questa non è la Chiesa di Gesù, questa è la Chiesa di questi capi dei sacerdoti, attaccata ai soldi”. Il Papa si è anche scagliato più volte contro il listino dei prezzi per sacramenti, messe e benedizioni.

Le parole di Francesco arrivano dopo che la Guardia di Finanza di Roma, in un’indagine svolta insieme alla Gendarmeria vaticana, ha sequestrato oltre 3500 false pergamene con la benedizione del Papa per un valore complessivo di almeno 70mila euro. Una truffa che era stata architettata in una stamperia abusiva a pochi passi da piazza San Pietro proprio in vista del Giubileo della misericordia. Le false pergamene riportavano, tra l’altro, l’immagine del Papa e gli stemmi contraffatti del Vaticano. Ai pellegrini veniva fatto compilare e sottoscrivere un finto modulo per la “richiesta della benedizione apostolica del Papa”.

L’affluenza dei fedeli, però, è sempre molto al di sotto delle medie dei primi tre anni di pontificato di Bergoglio. All’udienza generale c’erano soltanto 15mila persone in una piazza San Pietro blindata e presidiata dalle forze dell’ordine. Paura di possibili attentanti terroristici dopo le stragi di Parigi, ma anche la decentralizzazione dell’Anno Santo con porte aperte in tutto il mondo in un “Giubileo delle periferie” voluto per la prima volta da Francesco. Non a caso il Papa ha aperto personalmente e in anticipo rispetto a Roma la prima porta santa in Africa.

“Ho desiderato che questo segno della porta santa – ha spiegato Bergoglio – fosse presente in ogni Chiesa particolare, perché il Giubileo della misericordia possa diventare un’esperienza condivisa da ogni persona. L’Anno Santo, in questo modo, ha preso il via in tutta la Chiesa e viene celebrato in ogni diocesi come a Roma, anche la prima porta santa è stata aperta proprio nel cuore dell’Africa e Roma è il segno visibile della comunione universale”.

Francesco, però, ha chiarito che “la misericordia e il perdono non devono rimanere belle parole, ma realizzarsi nella vita quotidiana”. “Quante volte – ha aggiunto il Papa – mi sono sentito dire: ‘Padre, non riesco a perdonare’. Ma come si può chiedere a Dio di perdonare noi, se poi noi non siamo capaci di perdono? Perdonare è una cosa grande. Certo, perdonare non è facile, perché il nostro cuore è povero e con le sue sole forze non ce la può fare. Se però ci apriamo ad accogliere la misericordia di Dio per noi, a nostra volta diventiamo capaci di perdono”.

Twitter: @FrancescoGrana