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Isis, il Bundestag ha detto sì: anche la Germania parteciperà ai raid in Siria

A favore del dispiegamento di 6 caccia Tornado, di un Airbus cisterna, di una fregata della Marina e dell’invio di 1.200 soldati hanno votato i partiti della coalizione di governo, l’alleanza Cdu-Csu della cancelliera Angela Merkel, e l’Spd, mentre tutta l'opposizione in blocco ha votato contro. Il voto arriva a due giorni da quello della Camera dei comuni britannica, che ha dato il via libera al piano del governo di David Cameron per i bombardamenti in territorio siriano

La Germania prenderà parte ai raid in Siria in chiave anti-Isis. Il Bundestag ha approvato ad ampia maggioranza l’intervento militare: sui 598 presenti hanno votato a favore 445 deputati, mentre 146 sono stati i voti contrari e 7 gli astenuti. A favore del dispiegamento di 6 caccia Tornado, di un Airbus cisterna, di una fregata della Marina e dell’invio di 1.200 soldati hanno votato i partiti della coalizione di governo, l’alleanza Cdu-Csu della cancelliera Angela Merkel, e l’Spd, mentre tutta l’opposizione in blocco ha votato contro.

Secondo quanto deciso dal governo, la partecipazione alla missione contro l’Is sarà di un anno e costerà 134 milioni di euro. I Tornado condurranno operazioni di ricognizione, in supporto ai caccia statunitensi e francesi impegnati nei bombardamenti contro le postazioni dello Stato islamico, mentre la fregata interverrà a protezione della portaerei francese Charles de Gaulle da cui partono i caccia per i raid. Il voto arriva a due giorni da quello della Camera dei comuni britannica, che ha dato il via libera al piano del governo di David Cameron per i bombardamenti in Siria.

Il 25 novembre la Merkel aveva incontrato il presidente della Repubblica francese François Hollande: quest’ultimo aveva chiesto maggiore impegno militare e Berlino aveva promesso un sostegno in Mali. e la cancelliera aveva promesso l’invio di 650 soldati tedeschiLa decisione di inviare i Tornado è stata presa presa durante un incontro fra la cancelliera e i ministri tenuto il 26 novembre cui avevano partecipato fra gli altri il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier e la ministra della Difesa Ursula von der Leyen: “Senza un confronto militare con l’Isis non usciremo dalla situazione in Siria”, aveva detto Steimeier – non abbiamo solo un sentimento di compartecipazione, siamo solidali”. “Non possiamo stare a guardare mentre l’Isis si rafforza”, aveva spiegato la Merkel che, parlando ad una riunione del gruppo parlamentare dell’Unione, aveva definito “necessario” l’intervento militare tedesco contro Isis.