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Ab Inbev mette in vendita il marchio di birra Peroni. Per avere via libera Ue alle nozze con SabMiller

Il brand italiano, acquisito dal gruppo anglo-belga nel 2003, torna sul mercato per ridurre le aree di sovrapposizione con l'azienda sudafricana. E evitare contestazioni dell'antitrust

Il marchio di birra Peroni è ufficialmente in vendita. Il gruppo anglo-belga Ab Inbev ha confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi annunciando che contatterà possibili acquirenti per il brand italiano. Un modo per dribblare le possibili obiezioni delle autorità europee all’acquisizione del secondo produttore mondiale, il sudafricano SabMiller: un’operazione da cui nascerà il nuovo numero uno al mondo del settore, con una capitalizzazione superiore ai 250 miliardi di dollari e il monopolio di un terzo delle bottiglie vendute nel mondo. La cessione permetterà anche di incassare risorse utili per ridurre il debito da 75 miliardi di dollari contratto per le “nozze” con il gruppo sudafricano.

Secondo il Wall Street Journal InBev è intenzionata a venderla insieme a Grolsch, altro marchio del gruppo SabMiller. Nell’Europa occidentale Ab InBev e SabMiller si sovrappongono in alcune aree, come l’Italia e l’Olanda dove insieme hanno quote di mercato del 30% e del 27%. Le due società insieme hanno più del 20% in Gran Bretagna e in Ungheria.

Peroni è stata acquistata da SabMiller nel 2003. Fondata nel 1846 la bionda, nota per lo slogan ‘Chiamami Peroni, sarò la tua birra’, è nata in un’epoca in cui i consumi di birra pro capite erano molto ridotti, 0,70 litri contro gli oltre duecento della Baviera.