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Portogallo, varato il governo socialista di Costa. Bruxelles “teme” un altro Tsipras

La coalizione di maggioranza mette dentro anche comunisti, post-trotzkisti, verdi, animalisti. Nominati 17 ministri. Alle Finanze l'economista indipendente Mario Centeno

Diciassette ministri, un economista indipendente alle Finanze, un sociologo agli Esteri. Per capire se sarà un governo “alla Tsipras” bisognerà aspettare. Di sicuro l’ipotesi è che il nuovo esecutivo del Portogallo, guidato dal socialista Antonio Costa, ex sindaco di Lisbona, abbia intenzione di abolire alcune misure di austerity imposte dal precedente presidente di centrodestra, in un Paese già molto provato dai provvedimenti necessari alla stabilità dei conti e al rispetto dei vincoli della Troika. Costa sarà sostenuto da una maggioranza che rimanda a una sorta di “Fronte popolare“: socialisti, comunisti, post-trotzkisti, verdi, animalisti). La nomina del governo è l’ultimo capitolo di una crisi che in Portogallo quasi due mesi dopo le elezioni: in un primo momento, infatti, il presidente della Repubblica Anibal Cavaco Silva aveva dato l’incarico al leader di Portogallo Avanti, partito conservatore, Pedro Passos Coelho (facendo gridare parte della sinistra europea al “colpo di Stato”). Tuttavia tutto è franato in Parlamento dove, come previsto, Passos Coelho non ha trovato una maggioranza che lo sostenesse. Così alla fine ecco l’incarico a Costa.

Tuttavia, prima di assegnare l’incarico, il capo dello Stato ha fatto firmare al capo del governo socialista una lettera per confermare l’impegno a “rispettare gli impegni internazionali con l’Europa e con la Nato”. La coalizione di governo è la prima di sinistra dall’entrata in vigore della Costituzione (1976). Si tratta di un fatto “quasi storico”, dopo la spaccatura fra comunisti e socialisti avvenuta dopo la rivoluzione dei garofani del 1974 contro la dittatura salazarista. Una spaccatura che aveva contribuito a fare finire in carcere il “cervello” della rivoluzione Otelo de Carvaho.

Tra i nuovi ministri nominati Mario Centeno, economista indipendente, guiderà le Finanze: dovrà svolgere un ruolo chiave per rassicurare i partner europei di fronte agli impegni assunti da Lisbona per il risanamento del bilancio, dopo aver rispettato il programma di salvataggio imposto dalla Troika nel 2011. Agli Esteri andrà il sociologo Augusto Santos Silva mentre Joao Soares, figlio dell’ex presidente Mario Soares, andrà alla Cultura.

A festeggiare per la nomina del premier Costa è stata in particolare l’ex colonia portoghese di Goa, nel sud dell’India. Il politico di 54 anni, chiamato dai sui ammiratori il “Gandhi di Lisbona”, è infatti originario della località turistica indiana diventata indipendente nel 1961. Il padre è il poeta e scrittore Orlando Costa che ha lasciato la colonia all’età di 18 anni per trasferirsi a Lisbona. Alcuni membri della sua famiglia vivono ancora in una casa nel centro storico di Margao.