Camera

Legittima difesa, proposta choc della Lega: non più punibile chi uccide il ladro in casa

Presentata a Montecitorio da alcuni deputati del partito guidato da Matteo Salvini. Allo scopo di modificare l’articolo 52 del codice penale. E capovolgere la giurisprudenza della Cassazione. Il primo firmatario, Nicola Molteni: “Il domicilio è sacro, basta lasciare libero arbitrio ai magistrati nel giudicare casi come quello di Ermes Mattielli”

Una nuova norma da inserire all’interno dell’articolo 52 del codice penale. Cancellando, di fatto, il reato di eccesso colposo di legittima difesa. È quanto chiede la Lega Nord con una proposta di legge, primo firmatario il deputato Nicola Molteni, che inizierà ad essere discussa la prossima settimana in commissione Giustizia a Montecitorio. Un unico articolo tramite il quale, dopo i recenti fatti di cronaca (ultimo in ordine di tempo quello di Vaprio D’Adda, in provincia di Milano), il partito guidato da Matteo Salvini chiede che la legittima difesa valga anche per quei soggetti che compiono “un atto per respingere l’ingresso, mediante effrazione o contro la volontà del proprietario, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di persona travisata (cioè colui che ha volutamente alterato il proprio aspetto per rendersi irriconoscibile, ndr) o di più persone riunite, in un’abitazione privata” o “in ogni altro luogo” nel quale venga “esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale”.

ALLE ARMI “Bisogna partire dal presupposto che ci deve sempre essere una presunzione assoluta di legittima difesa quando ci troviamo di fronte a casi nei quali, per esempio, i soggetti che oggettivamente sono parte lesa, hanno visto violato il proprio domicilio, che è sacro, o messa a repentaglio l’incolumità dei propri familiari – dice Molteni a ilfattoquotidiano.it –. Per noi l’onere della prova deve essere ribaltato: la nostra proposta, l’unica che cerchi di evitare il ripetersi di casi come quello che purtroppo ha coinvolto Ermes Mattielli, ha fra i suoi scopi quello di non lasciare ai magistrati libero arbitrio nel giudicare fatti simili. Si tratta di uno degli elementi di maggiore debolezza del sistema”, aggiunge il deputato leghista. Ma in questo modo non si rischia di creare una situazione da far west? “Assolutamente no – risponde il parlamentare del Carroccio –, anzi speriamo che il governo si renda conto della situazione di insicurezza percepita dai cittadini. Anche in questa legge di stabilità ci sono stati tagli al comparto sicurezza per quasi 500 milioni: se questo vuol dire ‘cambiare verso’…”, conclude.

CASSAZIONE STOP Se la proposta della Lega Nord si tramuterà in legge, come auspicano Molteni e i suoi colleghi di partito, per l’articolo 52 del codice penale italiano si tratterebbe della seconda modifica in meno di dieci anni. Già nel 2006, pochi mesi prima dell’avvicendamento a Palazzo Chigi fra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, la legge 59 introdusse infatti la cosiddetta legittima difesa domiciliare. La quale stabilì il diritto all’autotutela in un domicilio privato e in un negozio o un ufficio introducendo una sorta di presunzione legale del requisito di proporzionalità tra difesa e offesa. La legge, che per casi del genere autorizzava il ricorso a “un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo” per la difesa legittima della “propria o altrui incolumità” o dei “beni propri o altrui”, si è però scontrata con alcune sentenze della Cassazione. Nel 2007, con una sua pronuncia, la Suprema Corte ha ritenuto che l’ingresso fraudolento o clandestino nella dimora dell’aggredito, in carenza dell’aggressione o dell’esposizione della controparte ad un pericolo alla propria vita o incolumità, non acquisisce rilievo per invocare la scriminante della legittima difesa. Cioè, la difesa deve essere sempre proporzionata alla minaccia e all’offesa. Obiezione che adesso, con la sua proposta di legge, la Lega Nord vuole definitivamente superare.

Twitter: @Antonio_Pitoni @GiorgioVelardi