Capitoli

  1. Mafia nigeriana: il patto con Cosa nostra, agguati con l’ascia e sangue bevuto. A Palermo prima inchiesta sulla ‘Cosa nera’
  2. BALLARO', LA CULLA DELLA MAFIA NIGERIANA
  3. Il PATTO CON COSA NOSTRA: "I NIGERIANI? RISPETTOSI"
  4. IL BOSS NERO CHE STA A CATANIA
  5. IL RITO DI AFFILIAZIONE: BERE SANGUE UMANO
Mafie

IL BOSS NERO CHE STA A CATANIA - 4/5

Nel regno che fu di Riina e Provenzano, contestato per la prima volta l'aggravante mafiosa a un'organizzazione straniera. Il gruppo Black Axe controlla spaccio e prostituzione a Ballarò con il beneplacito dei boss locali. L'indagine partita da un regolamento di conti a colpi di scuri e machete. I simboli e i riti di affiliazioni emersi anche in precedenti processi a Brescia e Torino

E mentre a novembre il tribunale di Palermo processerà per la prima volta un gruppo di nigeriani contestandogli di aver agito con le stesse modalità della mafia, è da quasi tre anni che gli agenti segreti dell’Aisi, l’agenzia per la sicurezza interna, compilano informative su Grabriel Ugiagbe, nigeriano di 33 anni, boss di primo livello di Eiye, un’altra importante organizzazione criminale nigeriana, che ha spesso scatenato faide contro gli uomini della Black Axe, salvo poi tornare a promuovere alleanze in nome di un solo obiettivo: gli affari.

È questo che fa Ugiagbe: gestire lo spaccio di droga e dirimere questioni spinose con le altre mafie straniere in Italia

È questo che fa Ugiagbe: gestire lo spaccio di droga e dirimere questioni spinose sorte tra la sua organizzazione e le altre mafie straniere in Italia. Ed è così che Ugiagbe è diventato un boss autorevole tra le cosche di mezza Europa. Dal suo residence a Catania, nel quartiere Librino – dove lo ha localizzato Franco Viviano di Repubblica nel novembre del 2013 – si sposta in continuazione all’estero, in Austria e Spagna, ma anche nel nord Italia, terreno di conquista per le mafie nigeriane già da diversi anni.