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Elezioni Portogallo 2015, exit poll: “In vantaggio il centrodestra del premier pro austerity”

La coalizione guidata da Pedro Passos Coelho è davanti ai socialisti dell'ex sindaco di Lisbona Antonio Costa. Terzo partito il post-trozkista Bloco de Esquerda (Be), appoggiato da Podemos e Syriza, che registra il suo migliore risultato di sempre

Centrodestra in vantaggio nei primi exit poll delle elezioni politiche portoghesi. Secondo il sondaggio dell’Università Catolica per la tv pubblica Rtp, infatti, Portugal a Frente è in testa con il 38-43%. La coalizione pro austerity del premier uscente Pedro Passos Coelho e del vicepremier Paulo Costas è davanti al Ps (i socialisti dell’ex sindaco di Lisbona, Antonio Costa) che si ferma al 30-35%. Secondo i primi dati il centrodestra conquista fra i 108 e i 116 deputati contro gli 80-88 al Ps. E sfiora la maggioranza assoluta che è di 116 seggi su 230 nel parlamento monocamerale di Lisbona.

Gli altri due partiti presenti in parlamento il post- trotzkista Bloco de Esquerda dell’attrice Catarina Martins, appoggiato da Podemos e Syriza, e la Cdu di comunisti e verdi del segretario del Pcp Jeronimo da Sousa, sono staccati di molti punti. Be registra però il suo migliore risultato di sempre – tra l’8% e l’11% e fra 16 e 20 seggi – sorpassando la Cdu, che comunque è in crescita e si piazza tra il 7 e il 9% con 13-17 deputati. Le urne si sono chiuse alle 20 ora italiana e l’affluenza è in aumento rispetto alle precedenti elezioni. Alle 16 di domenica avevano votato il 44,38% degli aventi diritto contro il 41,88% del 2011 alla stessa ora. L’astensione, in leggero calo rispetto al record storico del 2011, rimane però secondo dati ancora provvisori attorno al 50%.

Pedro Passos Coelho, dopo la vittoria del 2011, ha cercato di trascinare il Paese fuori dalla crisi, adottando la ricetta dell’austerità e dei sacrifici: gli stipendi e le pensioni sono stati tagliati, le spese sociali ridotte al minimo, le società pubbliche privatizzate, gli investimenti in infrastrutture rinviati. Una linea che però sembra premiarlo. E da un anno – ricorda l’Ansa – il Paese non è più sotto il ‘commissariamento’ della Troika Fmi-Ue-Bce.