Musica

Oscar Klein, il musicista ebreo che strinse la mano a Romano Mussolini (IV)

Segue dalle tre puntate precedenti

Per il “Mardi Gras” nel febbraio del 1985 ci recammo ancora a New Orleans. Questa volta con noi c’erano anche Bruno Longhi e il giornalista Luca Cerchiari. A New Orleans suonammo in jam session con Louis Nelson, Banu Gibson, Wallace Davenport, Emory Thompson, Roy Liberto, Lloyd Lambert, Sadie Goodson (che aveva suonato il pianoforte negli anni’20 con la band di Buddy Petit) e Jeannette Kimball (anche lei pianista negli anni ’20 con Oscar “Papa” Celestin nei primi dischi incisi a New Orleans).

Una sera successe un fatto che vale la pena di raccontare.

Io, Oscar e Bruno decidemmo di cenare sul Mississippi a bordo del riverboat “Creole Queen”. A bordo c’era un gruppo dixieland costituito da musicisti un po’ “scarsi” e a un tratto Oscar, dal momento che avevamo gli strumenti sempre con noi, andò verso di loro per chiedere di ospitarci a suonare con loro. Mentre stava tornando verso il nostro tavolo io e Bruno ci accorgemmo che i musicisti gli stavano ridendo dietro. Arrivato al tavolo gli chiedemmo cosa avesse potuto provocare l’ilarità del gruppo e lui: “Forse perché ho detto loro che veniamo dall’Italia, e quindi avranno pensato a “O’ Sole Mio” o “Sul Mare Luccica”; comunque ci hanno permesso di suonare con loro”; e Bruno incazzatissimo: “Bene, adesso andiamo lì e gli facciamo un culo così!”. E così fu! Ci mancò poco che non si nascondessero sotto i tavoli.

Nel mese di Giugno dello stesso anno con Oscar per l'”Anno Europeo della Musica”, al Teatro Carcano di Milano organizzai il primo concerto della European Jazz Stars registrato e trasmesso dalla Rai (l’eccezione conferma la regola). Al soprano e al tenore invitammo Peter Schilperoort leader della “Dutch Swing College” che fu la prima orchestra revival europea negli anni ’40; al pianoforte Henry Chaix, al trombone Roy Crimmins, al contrabbasso Isla Eckinger (un vero fuoriclasse), alla batteria Gregor Beck e al clarinetto Bruno Longhi.

Con la European Jazz Stars in seguito tenemmo concerti a Genova, invitati da Giorgio Lombardi a Montreux, a Venezia per “La Coppa Del Jazz” invitati da Adriano Mazzoletti, ancora a Lugano per il Festival del Jazz, a Treviso e a Berna durante il Festival del Jazz. A Berna suonavamo anche nel jazz club attiguo al nostro albergo e una sera, mentre assorto stavo suonando un mio assolo di chitarra, senza alzare gli occhi, sentii entrare della gente che si sedette di fronte a me. Alla fine del mio assolo risposi agli applausi con un cenno del capo e mi accorsi che di fronte a me in prima fila c’era Lionel Hampton ad applaudirmi. Cenai con Hampton un paio di anni fa, dopo un suo concerto a Roma ma fui molto dispiaciuto per le sue condizioni di salute; con noi c’erano anche il chitarrista Frank Vignola e il suonatore di bassotuba Sam Pilafian.

Ma torniamo al Festival di Berna: il giorno mentre stavo suonando con la European Jazz Stars in una piazza, io e Oscar ci accorgemmo che in una delle prime file c’era un signore che somigliava in maniera impressionante a Burgess Meredith. Oscar, durante un assolo del pianoforte, scese dal palco e si avvicinò a quella persona; gli sussurrò qualcosa nell’orecchio, dopodiché si voltò verso di me dicendomi :“E’ proprio lui”. Alla sera Burgess Meredith venne a trovarci al locale e con lui parlammo dei suoi trascorsi hollywoodiani, della sua ex moglie Paulette Goddard e del suo personaggio di ex allenatore di pugilato nella serie dei film Rocky con Sylvester Stallone.

Ci raccontò che stava girando un film nei pressi di Berna con il regista Jean Luc Godard. E quello fu l’ultimo film da lui interpretato. Quella sera al locale incontrammo anche Slide Hampton, Milt Hinton e Clark Terry che ci erano venuti a trovare e durante il pranzo di arrivederci rincontrai Oscar Peterson, Dizzy Gillespie, B.B.King e Carmen McRae.
Dopo il mio trasferimento a Roma incontrai Oscar meno frequentemente ma ricordo alcune splendide session al New Orleans Cafè e una “spedizione” a Monaco di Baviera dove registrammo uno splendido CD pubblicato dalla Nagel-Heyer al quale prese parte anche Romano Mussolini.

Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000 organizzai a più riprese i Festival di San Marino e di Crotone invitando più volte Oscar; di conseguenza Oscar mi invitò al Festival di Ascona e in quella occasione conobbi l’organizzatore Karl Heinz Ern che si valse delle mie conoscenze statunitensi per creare grandi eventi negli anni successivi purtroppo ora scomparsi dalle recenti edizioni che si valgono di una direzione artistica differente.

Oscar verso al fine del 2006 mi chiamò da Stoccarda per propormi un concerto in Calabria a Ferramonti dove era stato in campo di concentramento quando era bambino. Quella fu l’ultima volta che lo sentii; purtroppo nei giorni precedenti la fine dell’anno fu colpito da un ictus fulminante davanti alla sua casa. Peccato! Avrebbe partecipato con grande emozione a quel concerto a Ferramonti organizzato per ricordare i giorni dell’olocausto. Ma il concerto non venne sospeso, anzi fu la triste occasione per ricordalo. Arrivai con la mia band a Ferramonti nel pomeriggio e visitai quel luogo con grande interesse. Prima del concerto visitai le sale adibite a museo; c’erano centinaia di documenti d’epoca e di fotografie che guardai con particolare attenzione e ad un tratto mi soffermai davanti ad una di esse che ritraeva un gruppo di bambini; ebbene in quel gruppo riconobbi Oscar che poteva aver avuto una decina d’anni, con quel suo sorriso sarcastico che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita e che non riuscirò mai a dimenticare.

Fine.