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Cremonini, chiesto arresto per il presidente e l’ad: “Abuso di informazioni privilegiate”

Il pm di Milano Luigi Fusco accusa Luigi e Vincenzo Cremonini di aver ottenuto guadagni illeciti comprando titoli di Cremonini spa prima che la società fosse ritirata da Piazza Affari attraverso un'offerta pubblica di acquisto di cui la famiglia era a conoscenza in anticipo

Il pm di Milano Eugenio Fusco ha chiesto la condanna a due anni di reclusione e 60mila euro di multa per Luigi Cremonini, presidente dell’omonimo gruppo delle carni a cui fanno capo i marchi Montana, Inalca e Chef Express e la catena Roadhouse grill. E’ accusato di abuso di informazioni privilegiate (insider trading) nell’ambito del processo per l’acquisto di alcuni titoli della società nel 2008. Per lo stesso reato è stata chiesta la condanna a 2 anni e 6 mesi e 100mila euro di multa per Vincenzo Cremonini, figlio di Luigi e amministratore delegato del gruppo, e a un anno e 6 mesi e una multa di 30mila per il vicepresidente, Illias Aratri.

Al centro del processo, in corso alla terza sezione penale del Tribunale di Milano, c’è l’acquisto da parte della Cremonini srl di 1,8 milioni di azioni Cremonini spa tra il 9 gennaio e il 20 febbraio 2008 per un controvalore di 4,25 milioni di euro, prima che a fine marzo dello stesso anno fosse lanciata un’offerta pubblica di acquisto per il delisting, cioè il ritiro della società dal listino di Piazza Affari. Operazione avvenuta dopo la quotazione della controllata Marr e la joint venture con la società brasiliana Jbs, che sarebbe finita tre anni dopo con un “divorzio” poco amichevole.

Secondo il pm Fusco, l’operazione dal “carattere anomalo” sarebbe stata fatta attraverso un “abuso di informazioni privilegiate”, come ribadito in aula nel corso della requisitoria. L’acquisto di titoli avrebbe consentito “un guadagno illecito di 138.229 euro”. Secondo la Procura di Milano, infatti, al momento degli acquisti sul mercato la famiglia Cremonini sapeva già che avrebbe realizzato l’opa per il delisting della società. La parola passerà alle difese il prossimo 13 ottobre, mentre la sentenza è attesa per il 3 novembre.