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Migranti, avviso ai naviganti: ora vi affondano

Attenzione, sto citando da Il Messaggero, giornale con buone fonti governative. “Le cose stanno andando nella direzione che avevamo indicato (…) l’avvio delle operazioni anti-scafisti, il via libera alla Fase Due, della missione militare a guida italiana Eunavformed”. Il giornale romano cita fonti di governo, e, per la verità le aveva anticipate (e questa pagina ne ha dato notizia preoccupata) a mano a mano che l’onda di flusso disperato diventava più grande e si parlava sempre di più, in modo sconsiderato ma autorevole, di uso delle armi. Qualunque interpretazione di queste righe, e di quelle già pubblicate e attribuite alla Presidenza del Consiglio o al ministro della Difesa Pinotti o al comando italiano dell’ammiraglio Credendino, porta a una parola non confortante: guerra. Ora siamo in grado di aggiungere alla lista dei fautori di questo progetto Federica Mogherini, Alto Rappresentante europeo per la politica estera che, se ricordiamo bene, non si è vista a Budapest nel tentativo di liberare i profughi siriani dalla follia maniacale del premier ungherese Orban (che nessun collega europeo ha condannato) o almeno ad aggiungere la sua voce a quella di Angela Merkel, che ha guidato da sola, per ora, quel poco di politica estera europea di cui resta traccia.

Ma la Mogherni ha qualcosa da dire, un vero e proprio annuncio (cito sempre il Messaggero del 4 settembre): “Ho registrato un ampio consenso tra i Ventotto per il passaggio alla Fase Due che prevede la cattura e l’eliminazione dei barconi e l’arresto dei trafficanti in mare. Renderemo difficile la vita agli scafisti”.

Restano due enormi ostacoli, per le combattive Mogherini e Pinotti. Il primo: Ban Ki-moon (e dunque il Consiglio di sicurezza) non dà l’assenso se la Libia non dà l’assenso. Ma la Libia non c’è, nonostante il lavoro, che ci descrivono ininterrotto, dell’inviato Onu Bernardino Leon. Però alla domanda “che cosa vuol dire questo strano linguaggio” non c’è che una risposta, resa inevitabile dal senso delle parole, delle frasi e della logica: si comincia a combattere.

Bisogna ammettere che è uno strano comportamento che sarà difficile da spiegare, in futuro. L’Italia è il Paese che, nonostante l’infezione leghista e l’intensa predicazione di odio, ha fatto di più per salvare vite e accogliere persone. Eppure ha avuto e continua ad avere la vergogna della legge Bossi-Fini, dove c’era l’invenzione del reato di clandestinità, si ordina la costruzione dei centri-prigione, privi di diritti, detti di “Identificazione ed espulsione”, si proibisce ai pescatori di salvare in mare. Fortunatamente, nonostante il duro lavoro di Mogherini e Pinotti, questa guerra resta sospesa nel cielo della potente Europa come la pioggia che non può piovere. Segue una catena di imbarazzi e incoerenze.

Il primo è che Renzi, così ansioso di intervenire in tv, non ha mai annunciato agli italiani questa nuova politica italo-leghista (quanto all’ampia partecipazione di altri Paesi europei con navi, aerei e sommergibili, è facile da comprendere: tutti rifiutano anche un solo profugo, e non gli pare vero che l’Italia si metta alla guida di operazioni militari che guadagnano odio). Il secondo è l’evidente scollamento dell’Italia da quanto annunciato in questi giorni da Hollande e Merkel (senza Renzi): accoglienza come dovere, quote permanenti obbligatorie, diritto d’asilo europeo, ovvero fine del trattato di Dublino che paralizza la vita dei migranti accettati, che adesso sono obbligati a restare per sempre nel Paese di accettazione.

Si tratta di tre riforme, di spirito e di sostanza, che hanno molta importanza. Porterebbero a dire che, mentre l’Italia prepara l’affondamento dei barconi (ovviamente non vuoti) e la guerra agli scafisti (che di solito non viaggiano soli) Francia e Germania si occupano di modalità di pace, accoglienza e lotta all’anarchismo populista e leghista che deturpa intere regioni italiane e interi Paesi europei.

Forse tocca al presidente della Repubblica dire al mondo che Paese siamo, se esiste davvero una “fase Due”, se consisterà nel ricacciare con le armi chi viene in cerca di salvezza e se c’è davvero il progetto demente di sparare, catturare, affondare. Il fatto che l’Europa non condanni, quando compare un capo di governo come Orban che ha fatto quello che ha fatto e che continua a fare anche ora nel suo Paese, con una evidente, stupida, spietata crudeltà, il fatto che su di lui non ci sia una condanna, ci dà brutte notizie. Ho detto più volte la mia meraviglia per l’assenza di Federica Mogherini da quella stazione di Budapest in cui è stata imprigionata una folla di gente libera, un luogo di follia in cui si preparano treni che portano a campi di concentramento invece che alla destinazione legittima. Quella assenza fa temere che si sarà davvero (se non ci salva l’Onu) una “Fase Due”: la finzione di un’impossibile guerra anti-scafisti, che diventa una guerra anti-profughi.

il Fatto Quotidiano, 6 settembre 2015