Musica

Taylor Swift accusata di razzismo: nel suo ultimo video, un’Africa coloniale senza africani

Taylor Swift è, al momento, la più importante popstar al mondo. Non solo quella di maggior successo, i numeri parlano chiaro, ma anche quella a cui sembra davvero andare tutto più che bene, dalle uscite discografiche al non aderire a progetti cui aderiscono praticamente tutti come Tidal. Però Taylor Swift, unica ad aver superato il milione di copie vendute nel 2014 col suo 1989, nel suo caso addirittura raddoppiate, sembra avere qualche problemino con la comunità afroamericana.

Non solo e non tanto quella degli artisti, anche se la famosa polemica agli MTV Video Music Award con Kanye West, che le strappò letteralmente il premio appena vinto, a suo dire meritato da Beyoncé, ha fatto storia, tanto quanto le recenti critiche sui social da parte di Nicki Minaj, sempre in relazione alle candidature ai medesimi premi, quanto quelle che si stanno verificando in queste ore in relazione a un presunto razzismo del video Wildest dreams. Anche questo brano è contenuto in 1989 e il video, che ha per protagonista Taylor e Scott Eastwood è stato presentato proprio durante gli MTV Video Music Award, che l’hanno vista protagonista assoluta dei premi. Le accuse, che stanno fioccando copiosissime a lei e al regista Joseph Kahn, sono in effetti ben circostanziate, e sarà difficile per Taylor uscirne con eleganza. Il video è ambientato nell’Africa coloniale, e fin qui niente di male.

Peccato che l’Africa coloniale di cui ci racconta Kahn nel suo video sia molto cool e soprattutto molto bianca. Niente neri all’orizzonte. Niente schiavi, niente servitù, niente di storicamente attendibile. Grandi paesaggi, questo sì, molto glamour hollywoodiano. E poi gazzelle, giraffe, leoni, savana, ma niente africani. Un dettaglio, chiamiamolo così, che ha mandato su tutte le furie la comunità afroamericana, giustamente molto sensibile all’argomento. Il regista ha cercato di minimizzare, forse facendo un buco ancora più grande di quello che cercava di coprire, sottolineando come in fase produttiva fosse coinvolta una donna di colore molto importante. Così, dopo le accuse di nazismo rivolte a Nicki Minaj per un uso decisamente leggero di certa iconografia nel video Only, ecco le accuse di razzismo per Taylor Swift. Sarà pure musica leggera, ma di sicuro in Usa viene presa decisamente sul serio.