Cultura

Poesia – Quattro biscotti

Questa mattina mi son svegliato
con un’ineccepibile erezione
e ti ho pensata
lontana
dispiaciuto
tu non potessi approfittarne.
Mentre mi lavavo i denti
nel cesso ho incontrato
un tipo
in mutande
barbuto
sovrappeso
brevilineo
che si lavava i denti.
L’ho salutato con un cenno di spazzolino
ha risposto al saluto con un sorriso.
Intanto che l’acqua bolliva
ho ricordato il sogno:
c’eri tu
ma non eri tu
ma eri tu
eravamo al mare
ma non era mare
però c’era una spiaggia
o forse un prato
ricordo le bocche di leone
forse le margherite
e il vento.
Mi raccontavi
di quando da bambina
giocavi da sola
eri molto brava, dicevi
a giocare da sola.
Poi l’acqua bolliva
mettevo la bustina
accendevo la musica
aspettavo.
Poi il sogno cambiava
ero in un ospedale
erano tutti allegri
le infermiere
i medici
i pazienti
festeggiavano qualcosa
non so cosa
io ero in pigiama
e ti cercavo.
Un’infermiera bellissima
mi offriva un bacio
ma io volevo te
le dicevo, scusi, l’ha vista?
Poi ti scorgevo nella folla
sembravi felice.

Il tè è pronto
mi rimangono quattro biscotti
mi siedo e guardo i tetti
c’è poco chiasso fuori
la gente è via
le auto, i tram, i bus son via
c’è il cielo
il cielo è qui, azzurro, fermo
dovrei farmi una doccia
dovrei fare una lavatrice
spazzare a terra.

Sei tutta bella, ti dicevo in sogno
tutta tutta?, chiedevi dubbiosa
balliamo, ti dicevo
sì, è tanto tempo che non lo facciamo, dicevi.
Sembri contento di vedermi, sorridevi
tanto, ma ho anche una pistola in tasca.

Poi mi son svegliato
con un’impeccabile erezione
peccato lei non sia qui, ho pensato
potevamo smezzarci i biscotti
magari raccontarci i sogni della notte.