Zonaeuro

Euro, ora Berlino vuole un ministro delle Finanze esattore della moneta unica

La Germania è pronta a discutere l'ipotesi di un dicastero della moneta unica dotato di un proprio budget e autorizzato a riscuotere tasse per proprio conto. Bruxelles concorda tanto che ha già affidato a Mario Monti l'incarico di stilare un piano per la capacità fiscale della zona euro. "Si deve ragionare su un'imposta autonoma", incalza l'europarlamentare della Cdu tedesca, Elmar Brok, uomo di fiducia di Juncker

Berlino e Bruxelles stanno pensando a un fisco tutto europeo. La Germania è pronta a discutere l’ipotesi di un ministero delle Finanze della zona euro, dotato di un proprio budget e autorizzato a riscuotere tasse per proprio conto. L’idea non dispiacerebbe all’uomo chiave delle finanze di Berlino, Wolfgang Schäuble, propenso a creare un super governo dell’economia con pieni poteri. La notizia arriva dal settimanale tedesco Der Spiegel. Già lo scorso mese il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, aveva auspicato un maggior controllo congiunto sulle economie della moneta unica.

Schäuble, per ora, non smentisce e non nega, ma dal suo ministero – sempre a quanto riferisce lo Spiegel – giungono voci favorevoli: “Siamo pronti a discutere seriamente sulla questione”. Il settimanale si spinge anche oltre e attribuisce a Schäuble la disponibilità a distogliere “consistenti risorse finanziarie” dalle entrate del fisco tedesco per destinarle a un budget autonomo dell’unione monetaria. A disporre di questo budget sarebbe per l’appunto un ministro delle Finanze della moneta unica. Le risorse con le quali rimpinguare la cassa verrebbero dai proventi dell’Iva e delle imposte sui redditi. Ma è in ballo anche una seconda ipotesi, più ardita. Al nuovo ministro delle finanze europee sarebbe riconosciuto il potere di istituire e riscuotere direttamente una sovrattassa dai cittadini.

Da anni il ministro delle Finanze tedesco batte sul tasto di una maggiore integrazione fiscale e per un maggior potere di controllo dell’Unione europea sui bilanci degli stati nella zona euro. Anche per la Commissione europea è necessario assicurare una fonte di finanziamento autonoma a un futuro supergoverno dell’economia nell’area della moneta unica. Un gruppo di lavoro sotto la guida dell’ex premier italiano Mario Monti ha ricevuto l’incarico di mettere a punto un piano per la “capacità fiscale” della zona euro dallo stesso Juncker. “La zona euro deve ragionare su un’imposta autonoma“, conferma un europarlamentare della Cdu tedesca, Elmar Brok, uomo di fiducia del presidente della Commissione europea.

Le manovre di Bruxelles e Berlino andrebbero incontro alla recente proposta del presidente francese François Hollande di un governo europeo congiunto dell’economia per scongiurare il rischio di crisi nell’Ue. La moneta unica rimane “una garanzia, una sicurezza”, ha affermato Hollande la scorsa settimana in un’intervista, precisando di voler realizzare le riforme necessarie “in accordo con il governo tedesco”. Il prossimo passo da compiere sarebbe proprio l’istituzione di un “budget della zona euro”.