Economia & Lobby

Tlc, Nicita (Agcom): “Nuova sfida è convergenza tv e telefonia”, ma manca la banda larga

“La spinta alla convergenza sarà l’anello mancante della regolamentazione europea, unendo il settore tradizionale televisivo con quello tradizionale telefonico. C’è però bisogno di nuove regole per affrontare questi nuovi fenomeni o se vanno incoraggiati, riducendo le regole che già ci sono”. A parlare è Antonio Nicita, commissario dell’Agcom (l’Autorità garante delle comunicazioni), a margine della presentazione dell’ebook ‘Vincent Bollorè, il nuovo re dei media europei‘ (edito da goWare in collaborazione con Key4biz e acquistabile anche nell’ebook store del fattoquotidiano.it), scritto dalla giornalista finanziaria Fiorina Capozzi. Il libro è una presentazione del finanziare francese e dei suoi possibili piani per l’Italia, ora che è diventato primo azionista di Telecom Italia. Ma il nostro Paese sarebbe pronto a un progetto di convergenza di cui il patron della Vivendi potrebbe essere portatore? “Assolutamente no – specifica Fiorina Capozzi – è necessario fare investimenti sulla banda larga. Il governo Renzi lo ha detto in più occasioni, ma poi non si è mai realizzato nulla concretamente. Il rischio è che a farne le spese siano i cittadini che non avranno la tecnologia necessaria allo sviluppo dei nuovi media”. E proprio la relazione Agcom di pochi giorni fa ha bocciato l’Italia che presenta ancora “un grado di arretratezza preoccupante sulla banda ultralarga“. La politica – ha quindi spiegato Sergio Boccadutri, responsabile dell’area innovazione Pd – deve individuare obiettivi precisi partendo da quelli già proposti dall’agenda digitale europea e poi saranno il mercato e gli operatori a raggiungerli, perché senza banda larga non ci può essere sviluppo”   di Chiara Carbone