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Asia, listini in recupero. Per sei mesi i grandi azionisti non potranno vendere

Il governo cinese ha annunciato indagini su presunte irregolarità sui mercati. Quattro ufficiali sotto indagine per sospette frodi

Volano i mercati cinesi dopo i nuovi interventi dei regolatori per arginare il crollo dei listini, che nelle ultime tre settimane hanno perso il 30%. Shanghai ha chiuso con un rimbalzo del 5,8%, Shenzhen ha guadagnato il 4,25% e Hong Kong il 3,7%. Positiva anche Tokyo, a +0,60%. Mercoledì sera le autorità locali, con una mossa senza precedenti, hanno vietato ai grandi azionisti anche stranieri delle società quotate (cioè quanti hanno più del 5% del capitale) e ai loro manager di vendere azioni per i prossimi sei mesi, mentre da giovedì sono in vigore le misure sui prestiti bancari legati ad azioni. Alcuni grandi azionisti statali delle principali banche si sono poi impegnati a non diminuire le loro partecipazioni o incrementarle.

Il viceministro della pubblica sicurezza, Meng Qingfeng, ha portato direttamente all’autorità di controllo della Borsa, la China Securities Regulatory Commission, “prove delle irregolarità” sui mercati finanziari negli ultimi giorni. Nel mirino ci sono in particolare le vendite speculative di strumenti non posseduti (short selling), che verranno punite “in modo severo”, hanno promesso le autorità. Il procuratore supremo del popolo ha annunciato che quattro ufficiali cinesi sono sotto indagine per sospette frodi.