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Wikileaks, Julian Assange: “Pericolo di vita, Francia mi accolga”. No dell’Eliseo

Il fondatore di Wikileaks in una lettera pubblicata su Le Monde chiede asilo a Hollande, ma Parigi dice no. L'australiano è attualmente rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra

“La mia vita è in pericolo. Signor Hollande, mi accolga in Francia“. E’ l’appello che Julian Assange, uno dei fondatori di Wikileaks attualmente rifugiato all’ambasciata dell’Ecuador a Londra, lancia attraverso una lettera aperta pubblicata sul quotidiano francese Le Monde. Ma la Francia risponde picche, alla richiesta di asilo del giornalista australiano l’Eliseo “non intende dare seguito”.

Assange è ai vertici di Wikileaks, organizzazione che, tra le altre cose, riceve e pubblica sul web documenti coperti dal segreto di Stato e per questo al centro di numerose critiche, anche e soprattutto provenienti da ambienti istituzionali statunitensi. Nel 2010 la Svezia ha emanato un mandato d’arresto europeo nei confronti di Assange  per violenza sessuale. La vicenda è però controversa e molti hanno messo in evidenza la coincidenza temporale di quest’accusa con la pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti riservati Usa. Assange comunque, dopo le accuse di stupro si è consegnato alle autorità britanniche e in seguito è stato rilasciato su cauzione. La Svezia ne ha chiesta l’estradizione, che è stata rigettata dalla Gran Bretagna. Nel 2012 Assange si è rifugiato presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, chiedendo asilo politico all’Ecuador in quanto perseguitato.