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Agenzia Entrate, concorso per i dirigenti illegittimi. Ma c’è nodo del danno erariale

Il governo ha deciso che per risolvere il problema aperto dalla sentenza che ha fatto decadere 800 funzionari dal ruolo dirigenziale sarà bandita una selezione per esami. E secondo il sottosegretario Zanetti l'iter richiederà almeno un anno. Intanto i loro atti sono illegittimi. Così la Commissione tributaria della Lombardia ha inviato alla Corte dei conti un esposto per chiarire se dovranno risarcire lo Stato per i mancati introiti fiscali

Sui dirigenti dell’Agenzia delle Entrate dichiarati illegittimi dalla Consulta pende anche la spada di Damocle di un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. Venerdì il governo ha stabilito che per sanare la situazione di stallo aperta dalla sentenza dello scorso marzo verrà indetto un concorso per esami, a cui potranno ovviamente partecipare anche tutti i funzionari che hanno svolto incarichi dirigenziali senza averne la qualifica. Una soluzione che secondo il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti garantisce “trasparenza e concorrenzialità dopo anni di opacità e proroghe indebite”.

Peccato che per bandire la selezione, organizzare le prove e averne l’esito, dice Zanetti a ilfattoquotidiano.it, “è realistico che ci voglia almeno un anno a partire da adesso”. E nel frattempo le Commissioni tributarie provinciali e regionali continueranno a pronunciarsi sui ricorsi presentati dai contribuenti che ritengono illegittimi gli atti firmati dai dirigenti decaduti. E l’ultimo pronunciamento della commissione della Lombardia, depositato lunedì, apre appunto la strada al rischio che i responsabili siano chiamati a risarcire di tasca propria il gettito fiscale perso a causa della nullità degli avvisi di accertamento da loro sottoscritti.

La Ctr Lombardia ha infatti sancito che la decadenza ha effetto retroattivo e determina che “tutti gli atti sottoscritti da dirigenti decaduti sono afflitti da nullità assoluta e insanabile”. Ma ha anche evidenziato che tale annullamento determina una perdita di gettito per le casse dello Stato. Di conseguenza, i giudici tributari hanno trasmesso alla Procura della Corte dei Conti un “rapporto su eventuali responsabilità per danno erariale” e alla Procura della Repubblica una denuncia “per eventuali rilievi penali” e “responsabilità contabili e penali” del “giudice collegiale tributario che abbia omesso le doverose denunce”. Le Entrate faranno ovviamente ricorso in Cassazione, dove il pronunciamento potrebbe essere ribaltato. In caso contrario, chi ha firmato cartelle esattoriali senza averne il potere rischia di dover metter mano al portafogli per tappare il buco.