Musica

‘Quando eravamo swing’: la belle époque dell’ultimo album dei Tre Allegri Ragazzi Morti

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I signori in smoking eleganti adocchiano ragazze in abiti succinti. Si incrociano sguardi ammiccanti, i bigliettini scivolano da una mano all’altra e si combinano incontri per il giorno dopo. In pista si balla a ritmi concitati, l’orchestra suona musica swing. Tra fumo e alcol, i gentiluomini non si ritirano prima del mattino. Siamo in piena Belle Époque, anni privi di scrupoli moralistici, in cui ci si vuole soltanto divertire. Ma è una società che ignara si è incamminata verso la guerra, tragica conclusione di una delle stagioni più entusiasmanti. È l’epoca di ‘Quando eravamo swing’, come il titolo del nuovo album dei Tre Allegri Ragazzi Morti, band punk-rock nata a Pordenone nel 1994 per iniziativa del cantante chitarrista e fumettista Davide Toffolo, e che ha il vezzo di nascondersi dietro maschere a forma di teschio.

Ma torniamo alla Belle Epoque: fu una vera stagione edonistica o, più semplicemente, una invenzione letteral-romantica? Certamente, fu il momento in cui nacque il meccanismo dei ritorni e dei retrò, anticipazione di quella retromania di cui tanto si parla oggi. Anche la copertina del disco trae in inganno: si tratta di una foto di Cecilia Ibañez che ritrae la star internazionale del burlesque Cleo Viper, una delle artiste italiane che incarna questa nuova commistione fra gusto del passato e gusto contemporaneo.

“Noi lavoriamo spesso sui contrasti e sugli ossimori – afferma Enrico Molteni, bassista della band –. A partire dal nostro nome, Tre Allegri Ragazzi Morti, giochiamo sui contrasti, l’allegria e la morte. E anche questo tipo di progetto ha in sé tanti contrasti, siamo tre rocker che si uniscono a un’orchestra composta da 24 musicisti jazz e dal momento in cui abbiamo visto la foto ci è piaciuta molto in quanto c’è un contrasto tra la bellezza della protagonista e un contesto impensato. Se avessimo dovuto farle un ritratto sicuramente non l’avremmo messa in mezzo agli ombrelli e agli scatoloni a bordo palco”.

Riguardo alla scelta di registrare un disco in cui riproporre in chiave jazz e swing alcuni loro vecchi brani, Molteni spiega che “l’anno scorso abbiamo festeggiato i vent’anni di attività, e così per celebrare questo importante traguardo abbiamo deciso di registrare un album diverso dal solito. Senza freni, senza limiti, sperimentando cose nuove. L’incontro con l’Orchestra è stato molto bello per noi che siamo abbastanza ignoranti del genere musicale jazz. Non avevamo mai avuto il modo per confrontarci con una big band. Farlo è stata un’occasione speciale, una sorta di regalo per noi. L’esperienza è stata così forte da volerla documentare”.

Le canzoni che sono state scelte “sono quelle più conosciute del gruppo, che si prestassero a questa reinterpretazione. Gli artisti ospiti che hanno preso parte alla lavorazione del disco sono persone a noi vicine come Maria Antonietta (nome d’arte di Letizia Cesarini) e i Mellod Mood, che produciamo con la nostra etichetta La Tempesta, e di cui apprezziamo la vocalità. È come vestirsi un giorno in un modo diverso per capire come si sta”.

‘Quando eravamo swing’ è stato registrato in presa diretta presso il Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone, sotto la direzione del pianista Bruno Cesselli e rifinito all’Alambic Conspiracy Studio da Paolo Baldini.