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Finanziamenti europei: la supercazzola

Nell’ologramma e nella filigrana (disegno in trasparenza) compare un ritratto di Europa, figura della mitologia grecaDopo anni di tentativi infruttuosi sono giunto alla conclusione che tutto il sistema dei finanziamenti europei è un delirio zdanoviano.
Solo persone dotate di facoltà che rasentano il paranormale burocratico, la metempsicosi modularistica e la chiaroveggenza bandistica possono aspirare a ricevere soldi dell’Unione Europea.
Soldi che peraltro non finiscono nelle tasche di astuti corrotti visto che l’Italia perde ogni anno miliardi perché non ci sono abbastanza progetti decenti!!!
È chiaro che esiste un grave deficit di professionalità se gli spagnoli riescono a ricevere quasi tutti i soldi a loro destinati e noi no…
Ma non tutta la colpa può essere data alla nostra munifica ignavia.
È la logica che sta dietro alle modalità di erogazione che è perversa. Oserei dire sessualmente malata.

La valutazione di chi deve avere i soldi avviene sulla base di quanto si è bravi a descrivere il proprio progetto. Un principio che in alcuni casi va anche bene ma che non dovrebbe essere il solo preso in considerazione. Si dovrebbe creare un meccanismo parallelo di accesso ai finanziamenti sulla base non solo di quel che voglio fare ma anche di quel che ho già fatto.
Io sogno l’esistenza di un dipartimento che esca dagli uffici ministeriali e vada in giro per l’Italia a vedere in concreto quel che si fa. Qualcuno che abbia il compito di censire e verificare l’etica e l’efficienza delle iniziative che vivono sul territorio.
Noi abbiamo avuto in questi anni parecchie ispezioni dei vari organismi incaricati ai controlli. Ma nel momento in cui è tutto a posto e non ci sono irregolarità, l’ispezione non va oltre. Ma dico: hai mobilitato tre agenti per una giornata, hanno rovesciato la dispensa come un calzino, ma a quel punto che ti costa dare una valutazione in positivo se non trovi nulla di sbagliato? Perché non posso avere un voto sulla qualità di quel che offro?
I tecnici della Asl, dei Nas, della Finanza, dell’Inps, sono perfettamente in grado di vedere se ti limiti a non infrangere la legge oppure hai realmente fatto una scelta di qualità… Se esistesse questa valutazione in positivo, una quota di finanziamenti potrebbe essere offerta ad aziende di successo che hanno particolari livelli di qualità globale.
Qualunque imprenditore che vuole realizzare un progetto lo studia nei minimi dettagli e poi va a cercare fornitori che hanno dimostrato capacità. L’Ue no. Si limitano a dire: ci sono soldi nel tal settore, chi ha idee ce le proponga. Il che, come ho detto, va bene ma a fianco dovrebbe essere l’Ue a selezionare le azioni che hanno funzionato meglio e che cerchi aziende e associazioni che hanno dimostrato un buon livello di professionalità per affidargli la replica di quelle buone pratiche.
Il sistema dovrebbe avere due gambe invece ne ha una sola.
Un sistema analogo andrebbe organizzato anche per raccogliere i contributi di chi ha idee utili per sviluppare linee europee di sostegno.

Oggi esiste un meritorio sistema del Ministero delle finanze attraverso il quale si possono proporre idee. Ma si tratta di un percorso che richiede una certa professionalità specifica. Dovrebbe esistere parallelamente un sistema attraverso il quale l’ente pubblico dialoga in modo attivo, cioè andasse a cercare le persone che hanno avuto idee che hanno funzionato e chiedesse a loro contributi, non legati al loro desiderio di ricevere un finanziamento ma solo alla loro capacità di offrire idee progettuali.

La seconda questione fondamentale è che ci dovrebbe essere un vero sistema di verifica. Se io creo delle start up che dopo 15 anni ancora funzionano forse dovrei essere preso in considerazione di più di un centro di formazione che lancia solo start up che hanno poi 6 mesi di vita.
Non mi dilungo perché è una questione tanto importante quanto elementare.

Infine, c’è la questione finanziaria: buona parte dei finanziamenti europei erogati attraverso lo Stato italiano riconoscono il finanziamento ma poi se non hai i soldi devi trovare una banca che te lo finanzi perché l’anticipo che il finanziamento garantisce, sempre tramite prestito bancario con interessi, copre solo una parte minima della spesa complessiva.
Quando finisci i lavori e presenti i rendiconti l’amministrazione inizia a vagliare le tue spese e ottieni infine i soldi, mesi dopo che tutto è concluso. C’è gente che è fallita a causa dei tempi e degli interessi passivi…
Quindi solo chi ha le spalle grosse può effettivamente usufruire di questo sistema. I finanziamenti erogati direttamente da Bruxelles invece ti danno generalmente l’accredito di una fetta dei soldi subito e il saldo totale a fine lavori.
Fenomenale! Perché non lo facciamo anche noi?