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Grecia, Tsipras: “Vicini a accordo con i creditori”. Usa: “Risolvere la situazione”

Secondo fonti di Atene la ex troika sta scrivendo una bozza di intesa sugli aiuti che non prevede misure recessive. Il segretario al Tesoro Usa Jack Lew ha avvertito che ora "ognuno deve fare un passo indietro e trattare la prossima scadenza come se fosse l’ultima". Ma Commissione e Fondo monetario frenano

Il ministro delle Finanze tedesco continua a fare la voce grossa, ma per la Grecia, complice anche l’intervento degli Stati Uniti, sembra aprirsi uno spiraglio. Fondo monetario, Commissione Ue e Banca centrale europea, i creditori un tempo noti come troika e ora ribattezzati Brussels group, hanno avviato le procedure per scrivere già mercoledì una bozza di accordo a livello tecnico con il Paese. Obiettivo, lo sblocco dell’ultima tranche di aiuti senza la quale Atene il 5 giugno rischia di non essere in grado di rimborsare una rata di prestito da 305 milioni all’Fmi. A riportarlo è stata l’agenzia Bloomberg, citando un funzionario del governo ellenico. Poi il premier Alexis Tsipras ha confermato: “Abbiamo fatto passi avanti, siamo alle battute finali, l’accordo è vicino”. L’intesa, secondo la fonte, prevede un pacchetto di misure per la crescita, l’impegno a mantenere un modesto avanzo primario, una revisione dell’Iva e una stretta sui prepensionamenti. Non ci sarebbero ulteriori tagli e interventi recessivi. Ma nel pomeriggio il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis ha frenato, dicendo che “ancora non ci siamo”. E un funzionario Ue ha riferito sempre a Bloomberg che sarà “difficile avere un accordo a livello tecnico per il 5 giugno”.

I mercati hanno comunque reagito molto bene alla notizia: tutte le Borse europee hanno chiuso in positivo, compresa Atene che ha segnato +3,5%, e i tassi di interesse sui titoli di Stato greci a 10 anni sono scesi all’11,1% dall’11,8 di martedì.

E’ probabile che i ministri delle finanze di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna e Canada discuteranno della crisi greca durante il G7 di Dresda, in Germania, in programma giovedì e venerdì. Intanto mercoledì mattina gli Usa sono entrati a gamba tesa nelle trattative: il segretario al Tesoro Usa Jack Lew, secondo il Guardian, ha avvertito che “il rischio calcolato è una scelta pericolosa quando porta a un incidente”. Di conseguenza, ha detto, ora “ognuno deve fare un passo indietro e trattare la prossima scadenza come se fosse l’ultima scadenza e risolvere la situazione”. Gli uffici di Lew hanno poi fatto sapere che il ministro si è messo in contatto in mattinata con il primo ministro greco, Alexis Tsipras, invitandolo a trovare un terreno comune con Ue e Fmi. Secondo il rappresentante del governo ellenico citato da Bloomberg sarebbe stato quest’ultimo a “mettersi di traverso”, e se non l’avesse fatto “l’accordo sarebbe già stato raggiunto”.

In effetti il capo economista uscente dell’Fmi, Olivier Blanchard, ha detto all’Handelsblatt che il Fondo “non parteciperà a un programma che non abbia senso”. Anche da Berlino non arriva alcuna apertura. Il titolare delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha detto in un’intervista a Die Zeit che le richieste di Atene, cioè restare nell’euro ma senza “il programma” di riforme e austerità chiesto dai creditori, “non possono stare assieme”. Una risposta a distanza ai contenuti di un intervento di due giorni fa su Project Syndicate dell’omologo greco Yanis Varoufakis, secondo cui il principale ostacolo nella trattativa è “l’insistenza sottile ma costante dei creditori sulla maggiore austerità”. “Noi abbiamo detto: vi aiutiamo, ma voi dovete reggervi di nuovo, finanziariamente, sulle vostre gambe”, ha aggiunto Schaeuble, accusando la Grecia di avere il maggior numero di dipendenti statali dell’eurozona in proporzione alla popolazione e uno dei salari minimi più alti. “La Grecia non è più competitiva” e il governo tedesco non ha colpe per questa situazione, ha poi puntualizzato il ministro. “Il governo tedesco non è colpevole di ogni cosa”.

Intanto l’Eurotower ha confermato a 80,2 miliardi di euro la liquidità di emergenza a disposizione degli istituti di credito ellenici. Che secondo il quotidiano Kathimerini solo martedì, dopo che Varoufakis ha ventilato una tassa sui prelievi ai bancomat, hanno visto i depositi calare di 300 milioni di euro a fronte dei 100 milioni dei giorni precedenti.