Giustizia & Impunità

Elena Ceste, giudizio immediato per il marito. Per il gip prove sufficienti

Michele Buoninconti, compagno della donna uccisa a gennaio 2014, è accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Il gip ha fissato la prima udienza in corte d'Assise il 1 luglio. Gli avvocati della difesa hanno 15 giorni per chiedere il rito abbreviato

Per Michele Buoninconti ci sarà il giudizio immediato. L’accusa è di omicidio e occultamento di cadavere della moglie Elena Ceste, la casalinga di 37 anni uccisa a Costigliole d’Asti nel gennaio del 2014.

Questa è la la decisione del giudice per le indagini preliminari, Giacomo Marson, che ritiene sufficiente la raccolta di prove a carico dell’indagato. Ha quindi fissato la prima udienza in corte d’Assise il 1 luglio. I due avvocati della difesa, Chiara Girola e Massimo Tortoroglio, hanno 15 giorni di tempo per chiedere il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena.

Elena Ceste, madre di quattro figli, era sparita dalla sua abitazione di Costigliole d’Asti il 24 gennaio del 2014. Il suo corpo è stato trovato circa nove mesi dopo in un canale di scolo tra il fiume Tanaro e la vecchia ferrovia che porta ad Alba. Altri resti sono stati rinvenuti in un secondo momento. Setacciando nel fango, i carabinieri hanno recuperato le mani, i piedi e alcune vertebre della donna. Le prove del dna poi, hanno confermato che si trattava proprio del cadavere della donna.

Il marito, a cui è stato notificato l’avviso di garanzia poco tempo dopo il ritrovamento del corpo, è stato quindi indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Buoninconti aveva sostenuto, anche in televisione, di essere disperato per la scomparsa della moglie, e si è sempre dichiarato innocente. Nel gennaio 2015 poi, a oltre un anno dalla scomparsa della moglie, è scattato l’arresto. Il gip di Asti, Giacomo Marson, ha respinto la richiesta di scarcerazione che avevano presentato i legali dell’uomo. La stesso ha fatto il Tribunale del Riesame.