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Consob, il pm Fusco si candida per il ruolo di commissario dell’authority

Il pubblico ministero che ha indagato sul crac Parmalat e sui "furbetti del quartierino" ha risposto alla selezione pubblica per individuare i due componenti mancanti. Spetta ora al premier Renzi decidere se accogliere la candidatura per rimpolpare l'organismo direttivo dell'authority, di cui l'anno scorso è stato ripristinato l'assetto a cinque membri

Nella sua ultima inchiesta ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della Lombardia, Roberto Maroni per concussione, ma il pm milanese Eugenio Fusco è uno dei magistrati più esperti di reati finanziari in Italia. Era nel pool dei pm che scoperchiarono lo scandalo Parmalat alla fine del 2003 e negli anni è stato in prima fila nelle più importanti inchieste del pool reati finanziari. Ora il magistrato si candida alla posizione di commissario della Consob. Anche pende tuttora una domanda per la funzione di procuratore aggiunto a Busto Arsizio, dove ha passato gli ultimi due anni prima di ritornare a Milano.

Fusco, secondo quanto riferisce Repubblica, ha risposto al bando pubblico emanato da Palazzo Chigi il 19 marzo per selezionare i due membri che mancano per riportare a cinque il collegio della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas. Nel giugno 2014 il governo Renzi ha infatti deciso di riesumare il vecchio assetto a cinque commissari archiviato da Monti per asseriti “motivi di spending review”. E, dopo una lunga attesa, a marzo è stato appunto diffuso l’avviso che sollecita le manifestazioni di interesse. Potevano rispondere, entro il 16 aprile, cittadini italiani o di un altro Paese europeo “di specifica e comprovata competenza ed esperienza nelle materie oggetto dell’attività di vigilanza della Consob e di indiscussa moralità e indipendenza, in possesso dei diritti civili e politici” e ovviamente senza condanne o procedimenti penali in corso.

Tra quanti hanno risposto, inviando oltre al curriculum vitae anche una descrizione delle “linee programmatiche” del proprio eventuale mandato, c’è appunto anche il pubblico ministero di origine abruzzese, che nel 2005 quella sui “furbetti del quartierino” su Bpi/Antonveneta con protagonisti Stefano Ricucci, Giampiero Fiorani e Giovanni Consorte. Nel corso degli anni è stato pubblico ministero anche nell’inchiesta Enipower, Unipol ed è stato anche il magistrato che ha ottenuto la condanna dell’ex ministro Girolamo Sirchia per corruzione in primo grado (condanna che è caduta in prescrizione in appello). È stato anche il primo assegnatario del controverso fascicolo sulla vendita delle quote Sea al centro di una polemica perché il fascicolo era stato dimenticato in cassaforte dal procuratore Bruti Liberati. La vicenda, ereditata dal pool anti corruzione, si è conclusione con assoluzioni confermate in Cassazione.

A Busto Arsizio ha seguito il filone sulle presunte tangenti pagate da Finmeccanica a esponenti politici indiani per “oliare” la vendita di elicotteri al governo di New Delhi. Dopo molti anni nel pool reati finanziari, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco, oggi fa parte del dipartimento che indaga sui reati contro la pubblica amministrazione che proprio da oggi sarò guidato da Giulia Perrotti, che subentra ad Alfredo Robledo. Ora Fusco sembra pronto a lasciare, almeno temporaneamente, per dedicarsi alla vigilanza sulle società e la Borsa, compito statutario della Consob.

Spetta ora a Matteo Renzi decidere se accogliere la sua candidatura, visto che la nomina non passa attraverso un concorso ma avviene con decreto del presidente della Repubblica “su proposta del presidente del Consiglio”. La scelta è urgente per rimettere in forze la commissione, il cui presidente per altro è indagato per abuso di ufficio per diversi casi di nomine e assunzioni disinvolte. Riempire le due poltrone vuote eviterà corto circuiti come quello andato in scena dal dicembre 2013 allo scorso giugno, quando è stata nominata commissario la docente di diritto commerciale Anna Genovese: di fatto dopo la fine del mandato dell’ex commissario Michele Pezzinga Vegas è rimasto per mesi monarca indiscusso della Commissione, perché l’organismo direttivo risultava composto solo da lui e dal commissario superstite Paolo Troiano. E il voto del presidente, in caso di parità, vale doppio.

Fusco, 52 anni, potrebbe portare in Consob una esperienza decennale nelle indagini sui reati finanziari e market abuse in un momento anche delicato dal punto di vista sanzionatorio dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul caso dell’equity swap Fiat (sul divieto del doppio binario sanzionatorio penale e amministrativo). Proprio in materia di sanzioni la Consob ha deciso di cambiare il regolamento. L’eventuale approdo alla Commissione permetterebbe al magistrato di andare in aspettativa e passati i 7 anni, non rinnovabili, potrebbe proseguire la sua carriera da magistrato per funzioni di guida di qualche procura.