Scuola

Riforma della scuola, il miracolo di Renzi: tutte le sigle sindacali unite contro di lui

Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda si sono incontrati a Roma per preparare insieme una battaglia contro l’idea di scuola del Governo. Per una volta tutti insieme, pronti da subito al blocco delle attività aggiuntive all’insegnamento come gite e i progetti didattici

Sulla scuola Matteo Renzi un miracolo l’ha fatto: quello di riunificare i sindacati contro il ddl che sta per essere discusso al Parlamento. Mercoledì mattina rappresentanti di Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda si sono incontrati a Roma per preparare insieme una battaglia contro l’idea di scuola del Governo. Per una volta tutti insieme, pronti da subito al blocco delle attività aggiuntive all’insegnamento ovvero le gite e i progetti didattici; decisi a promuovere una serie di manifestazioni in tutte le città italiane nelle prossime settimane e convinti a valutare anche il blocco degli scrutini qualora non fossero accolte le proposte avanzate. Domenico Pantaleo, Francesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Paolo Nigi e Rino Di Meglio con oltre 400 delegati Rsu arrivati da tutt’Italia, hanno incontrato i rappresentanti delle forze politiche: per il Partito Democratico era presente la senatrice Francesca Puglisi; per Sel l’onorevole GianCarlo Giordano, per il Movimento 5 Stelle l’onorevole Silvia Chimienti e Laura Marsilio per Fratelli d’Italia.

Era da tempo che non si vedevano le cinque organizzazioni sindacali sedute allo stesso tavolo e decise ad andare fino in fondo. Tre le questioni prioritarie. La prima, la stabilizzazione del lavoro: “La questione dei precari – ha detto Rino Di Meglio – va stralciata dal disegno di legge, e affrontata con un serio piano pluriennale di stabilizzazione; su questo tutti i segretari ritorneranno a dare battaglia. Non si deve lasciare fuori nessuno, tantomeno i grandi assenti di questo piano, gli Ata”. Soluzioni, secondo i sindacati, vanno trovate anche per i precari idonei al concorso e con 36 mesi senza abilitazione.

La seconda questione ritenuta prioritaria dai segretari è legata al potere che il ddl dà al dirigente. I cinque ritengono inaccettabile affidare al preside la chiamata diretta dei docenti e l’attribuzione del salario legato alla premialità.
La terza problematica è legata al contratto nazionale: ieri mattina hanno chiesto l’immediata emanazione dell’atto d’indirizzo per l’apertura delle trattative contrattuali. “I precari meritano meno tweet e più rispetto: il contratto è fermo dal 2009, resta un elemento di civiltà per il quale i sindacati si batteranno sempre”, ha spiegato Scrima.

Soddisfatto Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil: “Renzi è riuscito a riunificare il sindacato ma soprattutto le persone visto il numero dei partecipanti all’incontro di ieri mattina. Staremo a vedere che accade in Parlamento ma non possiamo transigere su alcune questioni. Le assunzioni vanno attuate con una legislazione d’urgenza. Inoltre l’idea di legare il lavoro ai 36 mesi di servizio non è tollerabile. Chiediamo che il concorso sia spostato nel tempo, che venga mantenuto il doppio canale per l’assunzione e che vi sia un piano pluriennale di immissione per tutti. Inoltre il dirigente deve tornare ad avere un ruolo organizzativo, i poteri previsti nel disegno di legge vanno ridimensionati”.
Nel pomeriggio si è svolta una manifestazione dei precari a Montecitorio ma la battaglia dei sindacati uniti contro il pacchetto Renzi sulla scuola continua: “Questo è solo il primo passo della mobilitazione. Mi auguro che restino tutti coerenti a ciò che abbiamo deciso. Se fosse per la Gilda – spiega Di Meglio – saremmo già passati ad azioni più forti ma in questo momento serve restare uniti. Siamo pronti a valutare anche uno sciopero unitario qualora dal Parlamento non arrivassero segnali positivi rispetto alle nostre rivendicazioni”.