Giustizia & Impunità

Caso De Luca, M5S: “Come fa il Pd a candidarlo? Renzi pensa solo ai voti”

“Ogni approfondimento chiarificatore e ogni intervento del governo non potrà prescindere dal riconoscimento della natura giuridica dell’istituto e dalla pronuncia della Corte costituzionale“. Lo dice il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, rispondendo, in aula alla Camera, all’interpellanza urgente del Movimento 5 Stelle, a prima di firma Silvia Giordano, sulle intenzioni del governo sulla legge Severino e il caso di Vincenzo De Luca, candidato Pd in Campania, nonostante una condanna in primo grado per abuso d’ufficio, che ha portato alla sospensione da sindaco di Salerno e potrebbe farlo decadere in caso di elezione a governatore della Regione Campania. Il sottosegretario ha spiegato che, prima di ogni intervento “occorre capire, ed è ciò che farà la Consulta con il suo pronunciamento (l’udienza ancora non è stata fissata), se le sanzioni della legge Severino sono di tipo afflittivo o una mera misura sanzionatoria per capire se vale la retroattività“. Una risposta che non ha convinto il M5S. “E’ l’ennesima dimostrazione del fatto che – spiega la deputata Giordano – Renzi e il Pd da un lato non vedono l’ora di liberarsi di Vincenzo De Luca, ma dall’altro non hanno il coraggio di assumersi la responsabilità politica di questa decisione. Del resto è noto che De Luca abbia in grande bacino di voti e, in vista elezioni regionali in Campania, il presidente del Consiglio non vuole rinunciare a quel pacchetto. Intanto rimane l’incertezza e – conclude la deputato M5S – si continua a prendere in giro i cittadini della Campania. La domanda che facciamo è come fate voi a candidarlo?”  di Manolo Lanaro