Cronaca

Insegnante usava permessi per ballare tango all’estero: denunciata per truffa

Una docente dell’istituto tecnico “Majorana” di Palermo usufruiva della legge 104 per assistere il padre invalido. Ma in almeno quattro periodi di permesso ha partecipato ad alcune kermesse europee di ballo. Il suo avvocato: "Nessuno di ha contestato nessun reato"

Avrebbe dovuto essere a casa ad assistere il padre invalido al cento per cento e invece nei giorni di permesso previsti dalla legge 104, la professoressa di matematica era a ballare il tango all’estero. A finire nei guai è una docente 39enne dell’istituto tecnico “Majorana” di Palermo, Claudia Sortino. La donna, appassionata di ballo, è stata denunciata per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato o forse dell’articolo 316 ter del codice penale ovvero di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”. Sarà la magistratura a decidere il capo d’imputazione a seguito degli esiti delle indagini della polizia giudiziaria terminate nei giorni scorsi dopo aver ascoltato anche la professoressa.

Gli inquirenti sono partiti da un esposto anonimo, arrivato probabilmente da un collega della scuola ben informato. Il commissariato di San Lorenzo, guidato da Luca Salvemini, dopo meticolosi riscontri, ha accertato che in concomitanza di almeno quattro periodi di permesso, la donna ha lasciato il territorio nazionale per partecipare, con il proprio compagno, un ballerino professionista, ad alcune kermesse europee di tango argentino, l’ultima delle quali tenutasi ad Amsterdam.

Il volto della donna era inoltre comparso su un manifesto pubblicitario che annunciava uno spettacolo in Spagna. Un’immagine disponibile anche online. Le indagini ancora in corso vogliono verificare eventuali spostamenti sospetti dell’insegnante in concomitanza di precedenti permessi ottenuti.

Intanto il legale difensore della professoressa, Fabrizio Biondo, esclude ogni responsabilità della sua assistita: “Non abbiamo ricevuto ancora notizia da alcun pubblico ministero. Nessuno ci ha contestato ancora alcun reato. A tempo debito dimostreremo l’insussistenza di quanto emerso finora”. L’avvocato inoltre smentisce qualsiasi provvedimento di sospensione dal lavoro della professoressa.

Una vicenda che riporta al centro dell’attenzione la questione dei permessi ottenuti con la legge 104. In Italia, secondo gli ultimi dati del Miur, sono quasi 100mila i prof che fruiscono di questo diritto per restare a casa ad assistere i parenti portatori di handicap. Troppi, secondo il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone, che da mesi ha lanciato un monitoraggio per scovare i “furbetti”.

Un’iniziativa nata dopo la visita dell’onorevole siciliano a Bivona di Menfi dove il 41 per cento dei docenti è disabile, gravemente malato o assiste un parente. “Settanta su 170 tra insegnanti e personale Ata – spiegò Faraone – sono beneficiari della 104. I numeri emersi nella provincia di Agrigento sono veramente allarmanti. Mi dicono che il fenomeno riguardi anche altri comparti del pubblico servizio, ma nella scuola è una vera e propria ‘calamità innaturale’, tra l’altro in una provincia dove il bisogno di scuola e istruzione è fondamentale”.

Dalle parole ai fatti. Il Miur ha immediatamente avviato una battaglia contro i “furbetti” della 104. Il Ministero ha voluto sapere i nominativi dei dipendenti cui sono accordati i permessi; i permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravità; il rapporto di coniugio, di maternità o paternità o il grado di parentela o affinità intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita; l’età del figlio per il quale madre o padre usufruisce dei permessi; il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell’ anno precedente per ciascun mese, specificando, in particolare, le ore fruite per ciascuna giornata nel corso del mese di riferimento.