Cultura

Luca Ronconi, una confessione

Ero giovanissimo quando Luca Ronconi mi offrì la possibilità di avere una parte ne I dialoghi delle carmelitane di J. Bernanos. Fu una esperienza formativa, illuminante per me, soprattutto per quella che poi sarebbe stata la mia carriera registica a teatro. Lo spettacolo durava oltre sei ore, tutte donne, ventuno mi sembra, e quattro uomini, tra cui il sottoscritto. Il mio personaggio moriva all’inizio del secondo atto dei tre previsti.

Essendo come detto molto giovane e vivace, appena uscito di scena, andavo nel mio camerino, mi struccavo, rimettevo gli abiti borghesi, andavo a mangiare, tornavo, mi ritruccavo, rimettevo il mio costume di scena, facendo attenzione che tutto ciò non fosse notato da nessuno, e rientravo in scena con la compagnia per prendere gli applausi. Quando poi la compagnia, dopo lo spettacolo, andava al ristorante, ed erano già le due del mattino, fingendo stanchezza, salutavo tutti ed ero finalmente pronto per andare in discoteca.

Tutto questo non l’ho mai raccontato a Luca, e mi dispiace, sono certo si sarebbe fatto una grande risata. Con lui scompare un innovatore, un grande pezzo della cultura del nostro Paese, ma la sua lezione rimane, continuerà ad evolversi attraverso il lavoro di tutti coloro che lo hanno conosciuto e che hanno collaborato con lui. Un grande abbraccio maestro, da un guitto.