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Omicidio Nisman, il successore Pollicita incrimina presidente argentina Kirchner

Qualche mese fa lo stesso pm trovato morto lo scorso 18 gennaio, che indagava sul presunto insabbiamento delle responsabilità iraniane nell’attentato al centro ebraico di Buenos Aires del 1994, aveva ipotizzato l'arresto del capo di Stato. L'accusa: aver negoziato in segreto con Teheran per garantire l’impunità di dirigenti iraniani imputati per l’atto terroristico

Il pm Gerardo Pollicita, subentrato dopo la morte di Alberto Nisman nell’indagine sul presunto insabbiamento delle responsabilità iraniane nell’attentato al centro ebraico di Buenos Aires del 1994 costato la vita a 85 persone, ha incriminato la presidente argentina Cristina Kirchner. Le accuse sono le stesse contestate da Nisman. Come riferisce il sito del Clarin, Pollicita ha presentato nel pomeriggio i documenti dove compaiono anche i nomi del ministro degli Esteri Héctor Timerman, del dirigente kirchnerista Luis D’Elía e del deputato Andrés ‘Cuervo’ Larroque.

Qualche mese fa lo stesso Nisman aveva ipotizzato l’arresto della presidente Kirchner, da lui accusata di aver negoziato in segreto con Teheran per garantire l’impunità di dirigenti iraniani imputati per l’attentato. A pubblicare una bozza contenente l’accusa scritta dal pm trovato morto lo scorso 18 gennaio è stato il quotidiano Clarin, oppositore da anni del governo peronista guidato dalla Kirchner. Nisman aveva poi deciso di escludere tale richiesta nell’accusa che intendeva presentare al Parlamento a Buenos Aires durante un’audizione in programma qualche ora dopo la sua morte, scegliendo evidentemente – precisano i media – di farsi avanti con un testo e con accuse più ‘soft’.