Economia

Sardegna, la Regione fa cassa con palazzi e Yacht club. Ma “perde” 300 opere d’arte

La giunta presieduta da Francesco Pigliaru ha inserito nel bilancio 2015 ben 62 milioni di euro sotto la voce "alienazione straordinaria". E punta a ricavarli vendendo tra il resto palazzine con vista sulla necropoli di Tuvixeddu e 10mila metri quadri di terreni a La Maddalena. Nel frattempo però da uffici e musei sono scomparsi 291 tra quadri, statue e ceramiche

La Sardegna fa cassa mettendo sul mercato una fetta dello Yacht club di Porto Cervo, 10mila metri quadri di terreni a La Maddalena, aziende agrituristiche e palazzi. La Regione presieduta da Francesco Pigliaru, come riferisce La Nuova Sardegna, ha inserito nel bilancio 2015, sotto la voce “alienazione straordinaria”, ben 62 milioni di euro. E punta a ricavarli vendendo alcuni gioielli, compresi immobili pregiati, palazzine con vista sulla necropoli di Tuvixeddu, l’ex albergo Enalc e alcuni terreni edificabili a Cagliari. Nel frattempo però, rivela il quotidiano dell’isola, la giunta ha scoperto che dagli uffici regionali sono scomparse nel nulla 291 opere d’arte anche di grande valore.

Sul fronte delle dismissioni, la giunta propone di cercare acquirenti per un lungo elenco di fabbricati e appezzamenti di terra. Il listino prezzi va da un massimo di 15 milioni ad appena 307 euro. E se il primo incanto dovesse andare deserto saranno ammessi uno o più ribassi. Già sicuri due dei compratori: l’Aga Khan per la quota dello Yacht club, che ora il principe ha in affitto e sarebbe disposto a pagare anche più della valutazione per non dover condividere il molo con coinquilini indesiderati, e il Touring club. Che molto probabilmente si aggiudicherà le coste di Abbatoggia che già ha in concessione da decenni e su cui sorge un villaggio i cui bungalow verranno trasformati in moderni residence.

Mentre Pigliaru cerca di sistemare il bilancio con le dimissioni, tuttavia, emerge che la Regione ha perso per strada centinaia di opere acquistate o donate da collezionisti. Dall’aggiornamento del catalogo delle proprietà dell’ente è infatti emerso che alla conta mancano quasi 300 pezzi tra quadri, statue e ceramiche. Scomparsi dalla sede centrale, dalla sede di rappresentanza Villa Devoto, dagli uffici distaccati e addirittura dai musei. Dopo che il “buco” è emerso, nel 2013, i carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio artistico hanno avviato una ricerca che si è conclusa con il ritrovamento di soli 60 pezzi, di cui 40 finiti non si sa come in Consiglio regionale e 20 in altri uffici e scantinati. Ma 291, appunto, non sono mai stati rinvenuti.