Zonaeuro

Grecia: quelli che ‘il debito ha raggiunto il 300% del Pil’

Al Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
Chiarissimo Professore Angelo Marcello Cardani
Centro Direzionale, Isola B5 – 80143 Napoli
(Raccomandata anticipata via blog)

Gentile Presidente,

nella puntata della trasmissione Ballarò (Rai 3) in onda lo scorso martedì 27 gennaio il conduttore, Massimo Giannini, ha esposto un cartello che riassumeva i risultati dell’azione di politica economica della cosiddetta Troika (il coordinamento fra Bce, Fmi e Commissione Europea) in Grecia:

Nel commentare le cifre riferite al rapporto debito pubblico/Pil, aumentato di 50 punti percentuali dal 2009 al 2014, il conduttore ha detto testualmente (a 1:26:03): “il debito pubblico era al 125%, poi è passato al 300%, con la cura della Troika è sceso ma siamo sempre al 175,5%”.

Come Ella certamente sa, l’affermazione che il rapporto debito/Pil in Grecia abbia raggiunto il 300% del Pil è falsa. Si tratta peraltro di un dato del tutto assurdo: le statistiche del Fondo Monetario Internazionale testimoniano che negli ultimi 33 anni la soglia del 300% è stata superata da un unico Paese, in ragione di circostanze del tutto eccezionali: si tratta dell’Iraq nel 2004, in conseguenza della Seconda guerra del Golfo.

Mi pregio in tal proposito di allegarle tre documenti:

1. l’andamento del rapporto debito/Pil in Grecia, dall’edizione di ottobre 2014 del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale, nel quale la scala verticale, per facilità di confronto, è stata impostata su valori da zero a trecento:

2. la “Ex Post Evaluation of Exceptional Access under the 2010 Stand-By Arrangement” con la quale il Fondo Monetario Internazionale, nel giugno 2013, ha ammesso il fallimento delle politiche di austerità da esso propugnate (si veda in particolare il par. 28 a p. 16, dove si specifica che gli obiettivi in termini di debito pubblico sono stati vanificati da una recessione e deflazione più pronunciate del previsto, causate da una sottostima degli effetti collaterali delle politiche di austerità)

3. il testo della prolusione “The European crisis and the role of the financial system” con il quale il vicepresidente della Bce riconosce come la crisi greca non sia stata causata da un problema di debito pubblico, ma di finanza privata (il che implica che occorra “guardare oltre” le politiche fiscali):

Nonostante quindi due delle tre istituzioni della Troika abbiano riconosciuto in documenti ufficiali che la terapia applicata in Grecia era in gran parte errata (aveva portato all’esplosione del rapporto debito pubblico/Pil) perché errata era stata la diagnosi (il problema della Grecia risiedeva nell’elevato debito privato), il commento del dr. Giannini convoglia all’ascoltatore il messaggio che la cura dell’austerità, per quanto dolorosa, abbia avuto una qualche utilità in termini di consolidamento fiscale con specifico riferimento alla diminuzione del rapporto debito/Pil, che si sarebbe quasi dimezzato dal 300% al 175% (dato fattualmente errato).

Va evidenziato inoltre il fatto che, come mostra la registrazione disponibile sul sito della Rai, il dato errato è stato fornito verbalmente, a integrazione/rettifica delle informazioni fattualmente corrette esposte dal supporto audiovisivo in primo piano (il “cartello 1”). È importante notare che essendo l’attenzione dello spettatore catturata da quel supporto, questa modalità di trasmissione del dato falso può essere tecnicamente qualificata come subliminale. Riteniamo che in questo modus operandi possa ravvisarsi una violazione del principio stabilito dall’art. 7, comma 2, punto e, del Decreto Legislativo 31 luglio 2005, n. 177 “Testo unico della radiotelevisione”, il quale, nell’enunciare i principi generali in materia di informazione e di ulteriori compiti di pubblico servizio nel settore radiotelevisivo, sancisce “l’assoluto divieto di utilizzare metodologie e tecniche capaci di manipolare in maniera non riconoscibile allo spettatore il contenuto delle informazioni”.

Dando per scontata la buona fede e la correttezza professionale del dr. Giannini, e quindi l’involontarietà di questa manipolazione, è altrettanto fuori discussione che il servizio pubblico deve essere immune non solo da azioni turpi, come certamente è, ma anche da turpi sospetti. La propensione del dr. Giannini a pubblicizzare suggerendo dati fasulli i risultati di una cura (l’austerità) la cui efficacia è stata sconfessata dallo stesso medico (la Troika) intacca il secondo requisito tramandatoci dalla saggezza del greco Plutarco, beota solo per nascita.

Auspico quindi che Ella ravvisi l’opportunità di assicurare che il dr. Giannini, nell’interesse di una corretta informazione, presupposto irrinunciabile del regolare esercizio del processo democratico, fornisca ampia ed esauriente rettifica del dato errato da lui esposto.

L’occasione mi è gradita di porgerle i miei migliori saluti.