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Cuba-Usa, Obama: “Embargo superato”. Castro: “Blocco economico deve finire”

Storica svolta nei rapporti tra i due Paesi. Papa Francesco, ricordato da entrambi i leader, ha svolto un ruolo importante nella mediazione. Il presidente Usa: "53 anni di isolamento non sono serviti". Il fratello di Fidel: "Adozione di misure bilaterali basate sul diritto internazionale"

Barack Obama e Raul Castro. Due discorsi storici trasmessi in contemporanea per segnare la fine dell’embargo e la svolta nei rapporti tra Stati Uniti e Cuba. E la foto della loro telefonata pubblicata sul sito della Casa Bianca. Una svolta che arriva dopo 53 anni di congelamento dei rapporti diplomatici, anche grazie alla mediazione di Papa Francesco, ricordato dalle parole di entrambi i leader. Il pontefice si è infatti impegnato direttamente per il disgelo fra i due Paesi e ha inviato quest’estate una lettera ai due presidenti in cui chiedeva di riavviare le relazioni. 

Il presidente Usa interviene dalla Casa Bianca per confermare il rilascio del contractor Usa Alan Gross e parla dell’inizio di un “nuovo capitolo” e di volersi “lasciare alle spalle il passato di comunista” per guardare a un “futuro di pace”. La Casa Bianca poco dopo aggiunge: “Obama vuole la fine dell’embargo entro il 2016. E non è esclusa una sua visita a Cuba”.

“Todos somos americanos”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, che ha spiegato di volere iniziare a “normalizzare le relazioni con Cuba” e di avere dato mandato al “segretario di stato John Kerry di avviare negoziati immediati per ristabilire il dialogo fermo dal 1961“. L’obiettivo, con il Paese oggi guidato da Raul Castro, è di cercare “di lavorare insieme”. Infatti, ha proseguito, l’isolamento di 53 anni anni non è servito e non è riuscito a portare avanti gli interessi degli Stati Uniti, per cui il presidente si è detto favorevole alla rimozione dell’embargo, aggiungendo che ne parlerà con il Congresso.  “Gli Stati Uniti d’America tendono una mano di amicizia. Continueremo a far brillare una luce di libertà, ma non mi faccio illusioni: so che ci saranno ancora barriere alla libertà verso coloro che vogliono far sentire la propria voce”, ha detto il presidente. Ma, ha aggiunto, gli Usa continueranno a “sostenere la società civile” e si impegneranno a “difendere i nostri valori”.

Obama: “Todos somos americanos”

Al discorso di Obama dalla Casa Bianca segue l’intervento di Raul Castro che ha confermato il rientro nell’isola dei tre agenti dell’intelligence condannati per spionaggio negli Usa: “Fidel nel luglio del 2001 disse che sarebbero tornati, e oggi sono arrivati Gerardo, Ramon e Antonio“, ha spiegato nel discorso trasmesso a reti unificate sul riavvicinamento con Washington. Ringrazia anche Papa Francesco “per il miglioramento delle relazioni tra Cuba e gli Usa e il governo americano per avere facilitato il dialogo”. “Abbiamo ristabilito anche le relazioni diplomatiche”, ha aggiunto, e “le cose principali sono state risolte. Il blocco economico che provoca tanti danni al nostro Paese deve necessariamente finire”. Propone dunque al governo Usa di adottare misure bilaterali basati sul diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.

Castro: “Ristabilite anche le relazioni diplomatiche”

Interviene sul disgelo tra Usa e Cuba anche il Vaticano che in una nota della Segreteria di Stato specifica che “Papa Francesco desidera esprimere vivo compiacimento per la storica decisione dei Governi degli Stati Uniti d’America e di Cuba di stabilire relazioni diplomatiche, al fine di superare, nell’interesse dei rispettivi cittadini, le difficoltà che hanno segnato la loro storia recente”. Nel corso degli ultimi mesi, fa sapere la nota, “il Santo Padre Francesco ha scritto al Presidente della Repubblica di Cuba, Raúl Castro, ed al Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per invitarli a risolvere questioni umanitarie d’interesse comune, tra le quali la situazione di alcuni detenuti, al fine di avviare una nuova fase nei rapporti tra le due parti”.

La Santa Sede,”accogliendo in Vaticano, nello scorso mese di ottobre, le delegazioni dei due Paesi, ha inteso offrire i suoi buoni offici per favorire un dialogo costruttivo su temi delicati, dal quale sono scaturite soluzioni soddisfacenti per entrambe le parti”. E il Vaticano assicura che “continuerà ad assicurare il proprio appoggio alle iniziative che le due Nazioni intraprenderanno per incrementare le relazioni bilaterali e favorire il benessere dei rispettivi cittadini”.