Emilia Romagna

Errani condannato, motivazioni sentenza: “Relazione fuorviante su Terremerse”

Secondo il giudice Domenico Pasquariello, l'ex governatore condannato a un anno per falso ideologico, ha consegnato un testo sul finanziamento illecito alla cooperativa del fratello che era "volutamente omissivo". Si riconoscono al politico Pd le attenuanti per "lo specchiato profilo di pubblico amministratore"

“Una relazione redatta con contenuto volutamente omissivo e fuorviante“. E’ questo il passaggio chiave delle motivazioni della sentenza che ha portato alla condanna in secondo grado del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. Il riferimento è alla relazione che il politico Pd ha consegnato in merito al finanziamento illecito alla cooperativa del fratello Giovanni (1 milione di euro ricevuti dalla stessa Regione). In primo grado era stato assolto “perché il fatto non sussiste”, ma l’8 luglio il giudice ha ribaltato la sentenza condannandolo a un anno per falso ideologico. Per questo il governatore ha deciso di dimettersi. 

Nelle motivazioni della sentenza del giudice estensore Domenico Pasquariello (presidente Pierleone Fochessati), si riconoscono a Errani le attenuanti generiche “per lo specchiato profilo di pubblico amministratore”. La relazione “è stata redatta – secondo le motivazioni – con contenuto volutamente omissivo e fuorviante, in modo da fornire una falsa rappresentazione della regolarità delle procedure seguite per attribuire il contributo alla cooperativa al fine di natura politica di non alienare consensi nell’operato dell’amministrazione regionale e del suo presidente”.

Sono stati condannati a un anno e due mesi, per lo stesso reato, ma anche per favoreggiamento, i due dirigenti regionali Valtiero Mazzotti e Filomena Terzini. In oltre trenta pagine di motivazione i giudici d’appello non entrano in polemica con il collega di primo grado, il gup Bruno Giangiacomo, riconoscendogli di aver ricostruito correttamente l’intero iter amministrativo della licenza edilizia concessa alla cooperativa Terremerse. Giangiacomo aveva assolto il presidente e i due funzionari ritenendo che la relazione fosse redatta in maniera “frettolosa, superficiale e negligente”, ma escludendo la natura dolosa dell’atto. E’ su questo punto che c’è divergenza, nei motivi d’appello, che invece considerano doloso il comportamento omissivo. A Errani i giudici riconoscono le attenuanti generiche per “l’incensuratezza e per lo specchiato profilo di pubblico amministratore”, relazione su Terremerse a parte.