Cronaca

G8, il ricordo di chi era studente

Ho ventitré anni. Gli stessi che aveva Carlo Giuliani il 20 luglio del 2001. Non dobbiamo dimenticare cosicché, come dice Ascanio Celestini, non sia chi sta dentro l’automobile a decidere se darci un euro e una pacca sulle spalle o un calcio nelle palle.

Il primo agosto scorso la commissione di disciplina della Corte di Appello di Genova ha condannato a un periodo di sospensione dai 3 ai 6 mesi i funzionari di polizia responsabili dell’irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova 2001. Alcune testimonianze di chi – all’epoca studente – c’era.

Antonella ha 37 anni. Frequentavo l’ultimo anno di università. Sono partita il 19 da Roma con un gruppo organizzato che riuniva i centri sociali romani (‘Rage’: rete anti g8) e ci siamo sistemati allo stadio Carlini. La notte del 19 la ricordo bene perché diluviava e fino alle tre del mattino abbiamo scavato delle canalette tutti insieme per evitare che si allagasse tutto. La mattina dopo c’era il sole, c’era chi si preparava le tute di protezione , simulando una difesa con delle lastre di plexiglass e poi io e una mia amica abbiamo iniziato il turno al media center nella scuola Pascoli, quella di fronte alla Diaz. Verso le 17 e 30 abbiamo ricevuto una telefonata: ci hanno detto di Giuliani e dovevamo dare la notizia: ma come la dai una notizia del genere? Al ritorno verso il Carlini ricordo di essere passata per una piena di macchie di sangue. La sera dopo siamo ripartiti per Roma perché la situazione era ormai fuori controllo, avrebbero potuto irrompere anche nello stadio. Volevano fermare un movimento e forse ci sono riusciti.

Carlo Giuliani aveva 23 anni.

Marcello ha 43 anni. Mi ero appena laureato, esattamente il 19 luglio 2001. Dopo aver festeggiato, il giorno dopo sono partito da Roma a bordo di una Punto verso Genova: io e i miei amici Enzo, Delio e Luca. La macchina era di Delio che ci ha costretti a sentire Gigi d’Alessio per un bel tratto, ora collego Latte e miele a quell’esperienza. All’altezza di Marassi (GE) abbiamo sentito per radio la notizia della morte di Giuliani. Arrivati a Genova abbiamo raggiunto altri amici che si erano già sistemati nello stadio Carlini. L’aria che si respirava era di tensione e fuori lo stadio si faceva a turno per timore di cariche della polizia. Il 21 il corteo era silenzioso, pieno di persone, c’era rabbia, indignazione, rispetto e tristezza. Davanti al cordone ricordo di aver visto Bertinotti. C’era la guardia di finanza, c’erano dei rappresentanti politici, ‘non potranno menarci’ abbiamo pensato. E invece, appena sono passati i politici, la finanza ha spezzato il cordone e ci ha caricati da davanti. Sono pariti i lacrimogeni e le manganellate: non capivamo nulle e avevamo un senso di soffocamento. Io e Luca siamo riusciti a scappare. C’erano tante persone ferite, anziani, medici, ragazzi. Quando sono finiti gli scontri siamo tornati indietro per cercare i nostri amici e abbiamo trovato Delio svenuto in una cabina telefonica, perciò siamo corsi in ospedale. Dopo aver girato per gli ospedali e i vicoli di Genova, abbiamo trovato Enzo in stazione sdraiato su una panchina: era riuscito a entrare nel sottoscala di una signora che era un’infermiera e stava medicando altri ragazzi e ragazze in casa sua. Siamo tornati al Carlini e abbiamo saputo della Diaz.

Carlo Giuliani aveva 23 anni.

Carlo ha 31 anni. All’epoca avevo 18 anni e frequentavo le superiori. Sono di Genova e ricordo che la sera del 19 luglio con mio fratello ero andato a dormire dai miei cugini. Il 20 siamo scesi in strada per manifestare: Genova era piena di spezzoni di corteo e si distinguevano nitidamente i pacifisti dai black bloc e se ci si spostava dal corso principale si avvertiva un senso di pericolo. La cosa che ci ha stupiti è che gli scontri scoppiavano lontano dalla zona rossa. Ogni tanto mentre camminavamo lungo il corteo, vedevamo ragazzi che ci correvano incontro per scappare dalle cariche con gli occhi rossi di chi ha respirato lacrimogeni. Durante la settimana precedente Genova si preparava a quella che si sapeva sarebbe stata una manifestazione con un fiume di persone, si respiravano i preparativi, c’erano pullman che erano arrivati dalla Grecia e dalla Germania. Mentre eravamo in corteo verso le 17.30 abbiamo sentito ragazzi dire: ‘Hanno ucciso un ragazzo’.

Carlo Giuliani aveva 23 anni.