Politica

Riforme: gli sbarramenti nell’Italicum sono la cosa peggiore

Non c’è  da  vergognarsi a dire che il vero problema del pacchetto di riforme istituzionali in corso è quello costituito dagli eccessivi sbarramenti previsti dalla legge elettorale e che per contrastare l’espulsione delle minoranze dalle  istituzioni  ben venga l’ostruzionismo anche sulla riforma del Senato.  Difatti il  Senato non elettivo esiste in altri paesi che consideriamo democratici, le liste bloccate  senza  preferenze idem. In altri paesi europei è difficile o impossibile indire referendum abrogativi o presentare leggi di iniziativa popolare.

L’unico  paese al   mondo  dove ci sarebbero contemporaneamente  il premio di maggioranza (o comunque un sistema con elementi  maggioritari)  e una soglia di sbarramento superiore  al  4%  è l’Italia. Addirittura  la soglia di sbarramento, come sapete, sarebbe al 12% per le coalizioni, all’8% per le liste singole, e al 4,5% per le liste interne alle coalizioni. Introdurre questo sistema significa dire che milioni di persone che in questo paese hanno sempre o spesso  votato per liste o  partiti minori (come il sottoscritto) non hanno più cittadinanza politica. E’ vero che nei sistemi anglosassoni succede che due soli partiti e  pochi indipendenti si contendano la rappresentanza, ma  intanto ci sono pochi indipendenti e, inoltre è sempre stato così, anzi la tendenza è a far spazio a nuove forze anche lì (in primis  in Regno Unito).

L’Italia passerebbe a Parlamenti in cui sono rappresentate solo  3 o 4 forze, una  sterzata  pazzesca e soprattutto immotivata rispetto alla sua storia. Infatti, nessuna analisi seria e disinterassata  può sostenere  che i problemi della politica italiana  derivino da troppi partiti o dai partiti minori. Nei comuni, nelle province, nelle  regioni, vigono in varie forme  sistemi misti maggioritari-proporzionali con sbarramenti di  fatto o di diritto tra il 2 (talvolta meno) e il 4% e i problemi che pure ci sono, ovviamente, non sono mai stati causati da questo motivo. Né viceversa sono stati attenuati dal meccanismo delle preferenze.

Con gli sbarramenti che si stanno proponendo in Italia non avremmo mai avuto esperienze politiche che si possono non condividere ma che sono stati  importanti e utili come i Radicali prima e i Verdi poi. Non avremmo avuto Alex Langer al Parlamento Europeo. Molto probabilmente neanche Rifondazione né  la lista Di Pietro. La  politica si ridurrebbe alla  lotta di vari personaggi nei 2 o 3 partiti maggiori più Lega Nord.  Lo stesso successo rapido di 5 stelle non sarebbe ripetibile da una nuova formazione che non possa  passare  dallo stadio di “piccola”. Le minoranze sono utili sono il sale della terra di una società complessa.