Cucina

Ma(n)gia Noto, “itinerari sentimentali” di cucina e agricoltura

Per la prima volta nella città culla del barocco siciliano un weekend di viaggi sensoriali alla scoperta dell'anima agricola e botanica del cibo, con la direzione artistica dello “chef giramondo” Carmelo Chiaramonte

«Saper riconoscere il proprio territorio, spendere pochissimo, avvicinarsi all’anima agricola e botanica del cibo, e alla sua bellezza». Nelle parole di Carmelo Chiaramonte, lo chef giramondo che nel 2013 si portò a casa la medaglia d’argento al Paris Cook Book con la sua monografia sull’arancia, c’è tutto l’entusiasmo di una nuova avventura, ambientata – ancora una volta – nella sua amata terra. A Noto, cittadina del siracusano e cuore del barocco siciliano, nell’ambito della Primavera Barocca e degli eventi dell’Infiorata di Noto 2014, debutterà nelle vesti di direttore artistico della prima edizione di “Ma(n)gia Noto, itinerari sentimentali”. Gastronomia e conoscenza del territorio: il sapere culinario di quello che nell’isola è noto come il “cuciniere errante” si mescola alle competenze di altri personaggi, esperti di erbe aromatiche che crescono spontaneamente nelle campagne, storie e tradizioni del territorio. 

«Mi è stato chiesto, dall’assessore alla cultura del Comune di Noto, Cettina Raudino, di realizzare un evento che riportasse la bellezza del cibo più vicina alla gente – spiega Chiaramonte – niente cucina gourmet, niente scintille, solo semplicità». Lo chef giramondo ha accettato di buon grado, «per la libertà d’azione sul ricercare ed esprimere l’anima del cibo». In cosa consistono questi “itinerari sentimentali”? «Il primo, nel pomeriggio di venerdì 27 giugno a Noto Antica, non è altro che una passeggiata che nasce dalla mia passione per i libri di Fabio Monreale – continua – grande esperto di botanica siciliana; fra i suoi libri ne ha scritto uno in cui illustra 80 piante spontanee e spiega come prepararle. Fabio non ha fatto altro che tornare indietro sui passi della campagna, e lì ha trovato molti spunti». Il cibo, è un pretesto. «Ci servirà a riconoscere la bellezza di quello che abbiamo intorno. Ma non raccoglieremo nulla, perché ci muoveremo in un’area protetta. Faremo invece una catalogazione fotografica con la spiegazione, sul momento, di come si usano le piante, se sono officinali o mangerecce, e delle loro caratteristiche».

Niente prenotazioni, la partecipazione è spontanea e il numero dei partecipanti sarà una sorpresa. Così come all’evento di sabato 28, la “Quasi lezione di cucina a teatro”. «Per la prima volta un fornello entra al teatro di Noto. Io condurrò, racconterò e presenterò; i protagonisti saranno tre – continua Chiaramonte – Pippo Cicero, esperto di oli d’oliva, che racconterà i prodotti del territorio come alcuni “frutti dimenticati” fra i quali le “pesche schiacciate”e le “pere sangiovannare”. E poi il Maestro Corrado Assenza, il principe della cucina netina. Infine, per non dimenticare l’aspetto matriarcale della cucina, mia madre Margherita, che cucinerà i “pani giocattolo” che si facevano una volta per far giocare i bambini, a forma di cavalluccio o di “pupo”, e i “pani da corteggiamento”: anelli o fidanzati di pasta che in passato venivano donati fra innamorati».

Anche la giornata di domenica 29 sarà all’insegna del ritorno alla tradizione e alla semplicità, con un originale simposio silenzioso fra agricoltori e cuochi. «Ci saranno le bancarelle di Campagna Amica di Coldiretti, dove ogni cuoco cucinerà live: a pranzo protagoniste le insalate, fatte da chef professionisti, che useranno quello che troveranno fra le proposte degli stand». Il prezzo del biglietto-degustazione è di 5 euro per tre assaggi. Da bere: le bionde del birrificio artigianale Rocca dei Conti di Modica (famoso per la birra nera preparata con le carrube): un bicchiere, 2 euro e mezzo. «Solo una condizione, a parte quella dei prezzi modici, per chi fa il mercato – continua il “cuciniere” – Ognuno dovrà raccontare la storia dei prodotti che vende e l’origine dei loro nomi».

La formula dei tre assaggi si mantiene anche la sera di domenica quando si passerà a “la cucina imperfetta della mamma”, con i piccoli produttori del territorio che porteranno le loro delizie di stagione e le casalinghe che cucineranno. Se vi siete chiesti quale sarà il piatto forte e “imperfetto” della signora Margherita, eccovi accontentati (consigliamo di prendere nota): «La ricetta di mia madre? Insalata di pomodoro, cipolle marinate nell’aceto, capperi, sedano, basilico e menta. Da mangiare semplicemente con del pane. Divertimento assoluto per l’estate!».

(Foto:  © Freetime/Lorenzo Sammito)

di Irene Privitera

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