Cucina

Riviste, da conservare in ‘Dispensa’

Dispensa. Come un’antica madia cucina che racchiude i saperi e le storie di generazioni, la carta di questa sofisticata pubblicazione – Dispensa, appunto ci offre il sapore di una degustazione lenta, di tutto ciò che gira intorno al tema dell’alimentazione, senza toccarne, mai, il senso pratico. 

Martina Liverani è la direttrice. Ha pensato a Dispensa come ad una foodzine molto speciale. In cui i temi sono affrontati di numero in numero (siamo al secondo in questi giorni!) in modo specialistico, verticale, appassionato, e con immagini poetiche, trasognate, ironiche, attraverso cui si intuiscono i profumi della storia degli alimenti, della loro cultura. E mai, dico mai, dei piatti.

Si comincia dalla carta di cui questa rivista è fatta. Spessa e un po’ ruvida, da toccare. Un piacere che sopravvive solo in alcune nicchie come il design e la moda. Quella su cui è stampata Dispensa viene ricavata dagli scarti di frutta e mais. Per non allontanarsi mai troppo dai fornelli.

Di Martina Liverani abbiamo già parlato qualche tempo fa, in occasione dell’uscita del suo libro Manuale di Cucina Sentimentale. Per il progetto Dispensa, di cui è direttore, ha messo insieme un team di fotografi, giornalisti, blogger e amanti, più o meno corrisposti, della cucina: Cristiano Cavina, Ferdinando Scianna, Massimo Cerofolini, Sara Porro, Massimiliano Tonelli. 

Il risultato è un magazine da collezione, in cui ogni articolo è un racconto che interseca le esperienze personali del giornalista e le storie che va a scoprire; da un allevamento etico e sostenibile del piacentino alla storia cinematografica dei cibi in scatola, affrontando con grande sensibilità un tema delicato come il problema etico del consumo di carne. Proponendo storie, non ideologismi. Dispensa è ricchissimo di fotografie e illustrazioni che abbandonano il sentiero della “cronaca” per regalare suggestioni che accompagnano le parole scritte.

Mancano solo le ricette. “Per quelle c’è internet!”, recita il risvolto di copertina. Perché questa foodzine non insegna come preparare il cibo. Preferisce raccontare l’universo che ci gira attorno, occuparsi di generi alimentari e generi umani. Dispensa non è facilissimo da trovare, ma potete acquistarlo online. Sul sito ci sono tutte le informazioni.