Mondiali di Calcio

Mondiali 2014, gli stadi brasiliani non si riempiono. Interi settori quasi deserti

"Abbiamo problemi nel sistema online di assegnazione dei posti”, ha ammesso il portavoce del comitato organizzatore Saint-Clair Milesi. Tra le possibili ragioni dei seggiolini vuoti: la lontananza dai grandi giri turistici di alcuni stadi e l'incognita dei ticket distribuiti agli altri paesi. Eppure su internet solo poche partite hanno ancora posti liberi

I più attenti li hanno notati già allo stadio Arena Corinthias, inquadrati dalle ampie panoramiche della cerimonia di apertura. Archiviati i primi giorni di sfide, i seggiolini vuoti appaiono una costante dei Mondiali brasiliani. A chiedersi il perché e ipotizzare una risposta è l’Independent, che assieme ad altri quotidiani britannici si sta ritagliando un ruolo da protagonista di questo avvio di Coppa, grazie a inchieste ben fatte e verve polemica.

Finora il tutto esaurito negli stadi brasiliani non si è visto né nella partita inaugurale dei padroni di casa, né tanto meno in quelle successive. Durante big match come Spagna-Olanda e Inghilterra-Italia le telecamere hanno mostrato settori semi deserti. L’Independent cita il caso della partita tra Svizzera e Ecuador: l’Arena Brasilia ha una capacità di 72 mila spettatori, ma bastava un rapido sguardo per capire che i presenti erano molti meno rispetto ai 68 mila comunicati dalla Fifa.

Le spiegazioni per ora latitano, l’unico a abbozzare una risposta è stato Saint-Clair Milesi. “Abbiamo qualche piccolo problema nel sistema online di assegnazione dei posti”, ha ammesso il portavoce del comitato organizzatore, che ha già in mano anche la comunicazione delle Olimpiadi di Rio del 2016.

Per avvicinarsi alla verità bisogna fare delle ipotesi. La vendita di biglietti online avviene attraverso due canali: una piattaforma è pensata per i tifosi di casa, l’altra per gli ospiti. Una spesa di 150-200 euro per una partita di seconda fascia non è alla portata di tutti in Brasile. Ma soprattutto c’è l’incognita dei ticket distribuiti agli altri paesi. Ogni federazione ne riceve alcune migliaia, ma se non li vende li restituisce e ritornano sul mercato. In vista dell’incontro di Manaus Italia e Inghilterra avevano a disposizione 2500 biglietti a testa, ma mentre i britannici li hanno consegnati tutti ai loro tifosi, gli azzurri ne hanno usati solo 200. I lunghi spostamenti e la lontananza dai grandi giri turistici di alcuni stadi, come l’Arena Amazonia, non hanno aiutato.

In tutto, secondo recenti stime ufficiali, sono stati assegnati 2.9 milioni di ingressi per le diverse partite. Solo 10mila sarebbero ancora a disposizione dei tifosi. Su internet solo poche partite hanno ancora posti liberi e bisogna accontentarsi di sfide con poco appeal come quella tra Russia e Corea del Sud a Cuiabà. Le immagini delle tv internazionali, però, hanno finora raccontato un’altra realtà.

Non si pretendevano certo i 200mila spettatori del Maracanazo, la sfortunata finale dei Mondiali del 1950 a Rio De Janeiro, ma tutti quei seggiolini senza padrone meritano per lo meno una spiegazione.

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