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Carige, sequestro da 5 milioni di euro a Berneschi, Amisano e Menconi

È il terzo sequestro eseguito dalle Fiamme Gialle. Difficile stabilire quanto possa essere il tesoro accumulato dall'ex presidente dell'istituto ligure che in una conversazione intercettata diceva: "Non mi possono accusare di riciclaggio, perché è una vita che accumulo, da 35 anni". Il denaro era "custodito" in alcuni conti correnti in Carige

Nuovo sequestro da parte della Guardia di finanza di Genova: questa volta le Fiamme Gialle hanno scovato conti e titoli per un totale di oltre 5 milioni di euro nella disponibilità di Giovanni Berneschi, ex presidente di Carige, di sua nuora Francesca Amisano e dell’ex capo del settore assicurativo Ferdinando Menconi. L’ex vice presidente dell’Abi è stato arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e riciclaggio. 

Il denaro era “custodito” in alcuni conti correnti in Carige mentre i titoli venivano gestiti dal centro fiduciario utilizzato nella gestione dei capitali ‘coperti’. In alcuni casi parte del denaro inviato da Berneschi all’estero sarebbe stato fatto rientrare in Italia proprio attraverso il centro fiduciario. Difficile stabilire quanto possa essere il tesoro accumulato da Berneschi che in una conversazione intercettata diceva: “Non mi possono accusare di riciclaggio, perché è una vita che accumulo, da 35 anni”. 

Solo tre giorni fa gli investigatori avevano effettuato il sequestro di un conto intestato a Giovanni Berneschi, sul quale erano depositati 800 mila euro; il secondo conto riconducibile a Berneschi. Sul primo erano depositati 21 milioni di euro. E proprio sabato i magistrati avevano ascoltato Francesca Amisano. La donna aveva risposto alle domande del sostituto procuratore Silvio Franz. La donna rinchiusa nel carcere di Pontedecimo, lo stesso dove si trova il suocero, aveva già fatto sapere tramite il suo legale Enrico Scopesi di voler fornire tutte le spiegazioni e chiarire la sua posizione.

Cuore dell’inchiesta le perizie che supervalutavano le società di cui facevano parte alcuni indagati che si autovendevano o autoacquistavano immobili o quote societarie e il denaro recuperato in eccedenza veniva ripulito e riciclato a favore di quelli che gli inquirenti hanno identificato come i capi di un vero e proprio comitato di affari: tra questi Berneschi e Ferdinando Menconi, ex amministratore delegato di Carige Vita Nuova, da dove uscivano i soldi per le operazioni.