Politica

Pil in calo, Renzi: “Escludo manovra correttiva. Il mio non è ottimismo stupido”

“Escludo una manovra correttiva“. Così il premier Matteo Renzi a Radio24 dopo i dati negativi sul primo trimestre del Pil: “Di solito le manovre si fanno per mettere nuove tasse ed invece noi dando 80 euro a 10 milioni di italiani facciamo ridistribuzione con una misura che anche alla luce dei dati Pil è anticiclica”. E ancora: “Le manovre si fanno per mettere nuove tasse, noi in 70 giorni abbiamo fatto una manovra che resterà per sempre, il taglio del cuneo fiscale“. Il premier ha ribadito la promessa sul completamento dell’Irpef: “Mi dispiace che non siamo riusciti a mettere nel decreto Irpef anche incapienti, partite iva e pensionati. Spero che riusciremo a farlo con la legge di stabilità, nel settembre-ottobre 2014 per il 2015”.

Nonostante i dati Istat in controtendenza rispetto alle attese, dunque, l’ottimismo di Renzi non cambia verso: “Il mio non è un ottimismo stupido o vano, ma di chi vede 74mila posti di lavoro in più, un più 18% dei mutui. Il mio è un ottimismo che fa i conti con la realtà, nessuno dice che la crisi è finita, ma ci sono segnali di ripresa importanti. Abbiamo dati sostanzialmente analoghi agli altri Paesi a parte la Germania, sostanzialmente si tratta di decimali”, ha spiegato il premier.

L’appuntamento radiofonico di Renzi fa parte del tour con cui chiuderà la campagna elettorale. In questo senso, oltre alla funzione di premier emerge anche quella di segretario del Partito democratico. Anche su temi sensibili come il rapporto con la Cgil: “Se volevo fare il segretario della Cgil mi candidavo lì, anzi no perché nella Cgil non ci sono le primarie. Sia chiaro che il 25 maggio chi vota Pd non vota per la Cgil”.