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Afghanistan, uccisa cronista premio Pulitzer. Talebani: “Presto altri attentati”

Il giorno prima delle elezioni presidenziali i fondamentalisti tornano a minacciare azioni violente. Le vittime della sparatoria nella provincia di Khost sono due inviate dall'Ap

Una fotoreporter tedesca dell’Associated Press uccisa e una giornalista canadese ferita gravemente, ma in condizioni stabili: è questo il bilancio di un attentato nella provincia di Khost, nell’est dell’AfghanistanSi tratta della fotoreporter Anja Niedringhaus, 48 anni, premio Pulitzer nel 2005, e della giornalista Kathy Gannon, 60 anni. A sparare è stato un poliziotto di guardia al convoglio di auto nel quale viaggiavano le due donne, l’uomo è stato arrestato.

L’attentato avviene il giorno prima delle elezioni presidenziali. Le giornaliste erano insieme agli operatori incaricati di consegnare ai seggi le schede elettorali dal centro di Khost alla periferia, nel distretto di Tani. A protezione dei mezzi c’erano agenti dell’esercito e della polizia nazionali. Prima della partenza del convoglio, un comandante di unità si è avvicinato all’auto delle due donne urlando ‘Allah akbar’ e ha aperto il fuoco. 

Proprio oggi i Talebani erano tornati a lanciare nuove minacce di attentati.  Gli estremisti hanno avvertito con un comunicato di aver deciso di intensificare i loro attacchi in occasione del voto “fasullo” del 5 marzo. “L’Emirato Islamico – si legge nella nota – non permetterà mai al nemico di avere successo in questa farsa teatrale”. “Abbiamo dato ordine a tutti i mujihaeddin – si legge ancora – di usare tutta la forza che hanno a disposizione per colpire queste elezioni farsa. Colpiranno tutti i lavorati, attivisti, addetti alle campagne, apparati di sicurezza e funzionari, perché la nazione non deve consentire che questo processo elettorale abbia luogo”.

Nel messaggio si dice ai cittadini afghani di “non partecipare a queste false e contraffatte elezioni che si svolgono nella diretta occupazione americana”. Ciascun centro e operatore in queste elezioni, assicurano i talebani, “sono in pericolo” per cui “se qualcuno cercherà di partecipare a queste elezioni e di conseguenza subirà danni, sarà l’unico responsabile di questo”.  Già il 10 marzo scorso l’Emirato islamico dell’Afghanistan aveva pubblicato un proclama in cui sosteneva di aver impartito ordini ai mujaheddin “di usare tutta la forza a loro disposizione per far fallire queste finte elezioni”.