Politica

Scanzi vs Serracchiani: “Smettetela di dire supercazzole sistematiche”

Polemica al cardiopalmo in più atti durante “Otto e mezzo”, su La7. A duellare dapprima con Matteo Salvini e successivamente con Debora Serracchiani è Andrea Scanzi, ospite in collegamento da Milano. Nel primo match il giornalista de Il Fatto Quotidiano ha un vivace botta e risposta con il segretario federale della Lega, che, a proposito degli arresti dei secessionisti veneti, declama di voler “autodenunciarsi. Scanzi commenta ironicamente: “L’idea di un carro armato costruito con pezzi di trattore è una scena che neanche nei film di Monty Python e nei libri di Stefano Benni potevi immaginare”. Il giornalista evidenzia con dovizia di dettagli le contraddizioni del Carroccio, scatenando il dissenso di Salvini. Poi analizza l’operato del governo: “Renzi è una sorta di bugiardo seriale, una sorta di Conte Mascetti in brutta copia che esibisce ed esonda queste continue supercazzole. Lo fa sempre su ogni cosa, anche sulla questione morale”. E spiega le incoerenze insite nella legge elettorale (“fa schifo, è peggio del porcellum”) e nella riforma del Senato. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia sbotta in modo veemente, ma il giornalista replica: “E’ ora che la smettiate di dire queste supercazzole sistematiche ogni volta che andate in tv. Non è possibile che voi reagiate in maniera verbale così violenta ogni volta che vi trovate davanti insigni e illustri giuristi e costituzionalisti come Rodotà, Zagrebelsky, Settis”. La Serracchiani ribatte citando una proposta firmata da Rodotà il 16 gennaio 1985 circa l’eliminazione del Senato. Interviene Salvini che parte lancia in resta con un soliloquio anti-euro. Scanzi sbuffa e, quando prende la parola, commenta: “Provo a risvegliarmi dopo il monologo di Salvini”. E all’esponente del Pd rincara: “Lei vuole cambiare la Costituzione con un presidente del Consiglio che non è stato eletto da nessuno e che sta scrivendo le nuove leggi con un condannato in via definitiva. Una persona, come Berlusconi, che neanche può votare, decide al nostro posto come andremo a votare. Ma stiamo scherzando?”