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Crisi, Corte tedesca boccia il ricorso contro il fondo salva Stati Ue

I giudici hanno rigettato le richieste presentate contro l'Esm (il meccanismo europeo di stabilità): oltre diecimila cittadini avevano impugnato il procedimento nella fase più drammatica della crisi europea. Si contestava nello specifico la lesa autonomia sul bilancio nazionale

Il fondo salva Stati dell’Unione europea è legittimo. La Corte costituzionale tedesca ha rigettato i diversi ricorsi presentati contro l’Esm (il meccanismo europeo di stabilità). La Corte costituzionale aveva già dato un sostanziale semaforo verde nel settembre 2012. Oggi il giudizio “dà il via libera definitivo”, ha spiegato il presidente dei giudici di Karlsruhe. Oltre diecimila cittadini tedeschi, fra partiti politici e associazioni e privati, avevano impugnato il meccanismo europeo durante la fase più drammatica della crisi dell’euro, contestando una lesa autonomia del Bundestag sul bilancio nazionale.

“I ricorsi sono in parte illegali e per la restante parte infondati”, ha spiegato il presidente della Corte, Andreas Vosskuhle, commentando il verdetto. I ricorsi erano stati presentati, tra gli altri , dal deputato della Csu Peter Gauweiler, dai deputati della Linke (la Sinistra) e da circa 37mila cittadini privati riuniti nella piattaforma “Più democrazia”. Secondo i ricorrenti i fondi di salvataggio e il Fiscal Compact avrebbero violato le competenze del Parlamento tedesco. Nella sentenza preliminare del settembre 2012 la suprema corte tedesca aveva fissato a 190 miliardi il tetto del contributo della Germania. 

La corte costituzionale tedesca ha sottolineato che l’autonomia del Bundestag tedesco rimane sufficientemente garantita, sulle questioni di bilancio, pur stabilendo che l’Esm sia legittimo. Con lo stesso giudizio si stabilisce anche che il Patto di bilancio europeo sia conforme alla costituzione tedesca. Il giudice ha ricordato che la questione dell’Outrights monetary transactions – lo scudo anti-spread promosso dalla Bce – è stata scorporata e rimandata al giudizio della Corte di giustizia europea.