Cronaca

Spray urticante, utilizzato per la prima volta dai poliziotti di Milano

A farne le spese un 26enne rumeno che durante un controllo ha aggredito due agenti. Oltre che nel capoluogo lombardo, lo strumento è in dotazione a poliziotti e carabinieri di Roma e Napoli. Il periodo di sperimentazione durerà per sei mesi

Il primato poco invidiabile se lo è aggiudicato un ragazzo rumeno di 26 anni che, a Milano, ha sperimentato per primo sui propri occhi gli effetti dello spray urticante, dal 10 febbraio in dotazione alle forze dell’ordine. Venerdì 28 febbraio, una volante della polizia ferma per un controllo una Skoda in Corso Plebisciti, zona est della città. A bordo dell’auto ci sono cinque ragazzi che si agitano, fanno storie, vogliono andarsene in fretta. I due agenti li fanno scendere e a quel punto uno dei cinque dà in escandescenza e si scaglia contro i poliziotti. Scoppia il parapiglia. Uno degli agenti, per bloccarlo, estrae lo spray al peperoncino e glielo spruzza in faccia. Pochi secondi, e il violento bruciore alla gola e agli occhi lo immobilizza, ed è a questo punto che il giovane viene ammanettato. Sulle spalle del 26enne, arrestato per resistenza, ci sono precedenti per furto e ricettazione e un provvedimento di allontanamento da Milano firmato dal prefetto.

E’ la prima volta che la polizia di Milano utilizza questo strumento per la difesa personale. Lo spray è stato dato in dotazione ai reparti Volanti e Polfer di Milano, e ai nuclei radiomobili dell’Arma dei carabinieri di Roma e Napoli per un periodo di sei mesi (fino al 10 agosto). Ogni pattuglia ne ha uno. Sono esclusi i reparti mobili, quindi non sarà utilizzato nelle manifestazioni. Il via libera è arrivato a febbraio con un decreto del capo della polizia, Alessandro Pansa. Insieme allo spray, agenti e carabinieri, sono stati dotati di un kit di intervento per far cessare l’effetto urticante che dura pochi secondi e può essere attenuto lavando gli occhi con dell’acqua. Dubbi sono stati espressi sulla pericolosità della sostanze contenuta nella soluzione irritante, in primis lo stesso ministero della Salute. Perplessità che sono state sciolte con l’impiego di precise norme: lo spruzzo non potrà superare i tre metri ed il principio attivo contenuto (capsicum disciolto) non dovrà essere superiore al 10%. In quantità modesta, la sostanza non ha alcuna ripercussione sulla salute. Inoltre lo spray “non può essere usato – dice il Dipartimento – in via preventiva o intimidatoria”, ma solo quando le forze dell’ordine si trovano davanti a un’azione violenta, di resistenza attiva e quando ogni tentativo di mediazione, dialogo o negoziazione fallisce.

La dotazione dello spray è accolta positivamente dal sindacato di polizia Silp-Cgil. “Che gli operatori della sicurezza possano disporre di uno strumento di azione efficace e al contempo adeguato al contesto – osserva il segretario Daniele Tissone – renderà sempre più remoto l’utilizzo di strumenti di coazione fisica più dannosi esponendo, in tal modo, le persone coinvolte a sempre minori rischi”.